Riportiamo un'intervista a Lidia Fersuoch, presidente della sezione al tempo del restuaro del Fondaco…
(Immagine da homelidays.it: un appartamento in affitto a Venezia per 171 euro a notte). E’ semplice: si fanno passare dei provvedimenti ai quali si dà il nome di “sostegno alla residenza”. Per aiutare gli abitanti a sostenere gli alti costi della vita a Venezia, li si autorizza a ospitare nelle loro case dei turisti di passaggio, con pochi obblighi burocratici e pochissimi controlli. Il risultato certo è che le case della città si spopolano rapidamente perché affittarle al turista rende molto di più che affittarle ai residenti o anche restare ad abitarci: meglio spostarsi a Mestre con la famiglia e vivere con i due-tremila euro al mese guadagnati con il finto b&b o con l'”appartamento a uso turistico” (sono queste le due diverse denominazioni: con il b&b si ha l’obbligo di risiedere nella casa, con l’appartamento a uso turistico non si ha neppure quello).
In pochi anni è accaduto l’inevitabile: appena un appartamento si libera viene subito adibito a uso turistico. Altro che “sostegno alla residenza”. Ormai non è più chiara la differenza tra i due tipi di attività (anche perché nei b&b i proprietari non abitano quasi mai), ma sono chiare due cose:
– le presenze turistiche negli appartamenti del Comune di Venezia hanno ufficialmente superato i dieci milioni nel 2015 ((quelle reali sono sicuramente molte di più);
– il numero di strutture pubblicizzate nel sito più usato (airb&b) è di oltre tremila, il che significa che ve ne sono altrettante pubblicizzate nei molti altri siti minori. Dunque circa seimila strutture nella Venezia insulare. Ciò corrisponde a un quarto degli appartamenti totali. Per gli altri tre quarti, basta aspettare qualche anno (si sa che l’età media dei veneziani lavora in favore).
Riportiamo qui sotto due interessanti articoli della Nuova Venezia sull’argomento. E ricordiamo ai nostri lettori che già due anni or sono abbiamo valutato in circa trenta milioni l’anno il numero di turisti in città. Ora gli uffici pubblici (che allora insistevano a dire che i turisti erano solo 21 milioni) riconoscono:
– 10 milioni di pernottamenti nei b&b e simili;
– oltre 9 milioni di pernottamenti nelle “strutture alberghiere” tradizionali;
– Un numero imprecisato, ma certamente superiore ai 10 milioni (forse molto superiore) di turisti “escursionisti” che pernottano altrove ma vengono in visita per poche ore.
Uno dei due articoli che riportiamo contiene una deludente e quasi beffarda dichiarazione dell’assessore al turismo Paola Mar: sappiamo che c’è molto abusivismo, dice al giornalista, e sarebbe molto opportuno fare delle verifiche: “l’intenzione di farlo c’è,” continua, “ma il progetto non è ancora partito”.
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Premetto che affittare ai turisti il proprio appartamento o seconda casa è permesso per legge, e l’affittanza turistica in appartamento, in particolare la locazione turistica (diversa dall’appartemento turisto classificato, categoria D della legge regionale 2013) è un’ottima alternativa sia all’hotel che al b&b. Il fatto è che a Venezia, in particolare, quasi sempre le affittanze avvengono in modo non regolare, vale a dire senza rispettare i regolamenti comunali in materia edilizia ed igienico-sanitaria, ai quali si rimette la normativa regionale. Mi spiego meglio.
Il regolamento comunale impone: min 9 mq di superficie per una camera singola; min 14 mq per una camera doppia. Ora, più del 90% degli appartamenti in affittanza turistica (locazione turistica) non rispettano questo standard igienico-sanitario, dal momento che il numero di posti letto presenti eccede di gran lunga quelli regolari (es: 2 posti letto a disposizione in una camera 10 mq; 3 posti letto a disposizione in una di 15mq; divano-letto in soggiorno, etc…).
Se il Comune controllasse e sanzionasse in modo efficace e costante questi appartamenti irregolari (é facilissimo, sono tutti online muniti di foto e posizione!) si risolverebbe il problema, dal momento che dare una casa in affitto a 2-4 persone da ospitare in 2 camere singole (e per giunta senza fosse settiche) è una grave irregolarità igienico-sanitaria . Inoltre, anche se si vorrebbe intervenire ampliando la metratura delle camere per rendere disponibili più posti letto sarebbe necessario costruire le fosse settiche o ampliarle per il numero equivalente di posti letto messi a disposizione, dal momento che questo tipo di autorizzazioni fa venire meno la concessione di precedenti deroghe.
Locazioni turistiche in appartamento SI, ma nel rispetto stringente dei regolamenti comunali vigenti. Allora sì che una quantità elevata di appartamenti verrebbero sottratti alle affitanze turistiche e rimarrebbero a disposizione per locazioni residenziali.