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Sulle grandi navi da crociera sembra che il Pd sia fortemente diviso, con una maggioranza dei dirigenti locali in favore del progetto di scavare il canale Vittorio Emanuele (voluto dal sindaco in carica Brugnaro, sostenuto da centro-destra e Lega) mentre il capogruppo dei senatori del Pd Luigi Zanda sembra essere in favore del progetto di costruire un avamporto al Cavallino fuori dalle dighe del Mose. Si sono pronunciati decisamente in favore dello scavo lagunare la capogruppo del Consiglio regionale Alessandra Moretti, il presidente provinciale del Pd Marco Stradiotto (di cui riportiamo la dicharazione che Casson avrebbe perso l’elezione proprio a causa di questo e di altri “no” con cui intendeva proteggere l’ambiente) e Andrea Ferrazzi, capogruppo del Pd nel Consiglio comunale.
Qui sotto trovate l’articolo comparso sulla Nuova Venezia e trovate i testi di alcune dichiarazioni di Stradiotto e di Paolo Costa, presidente del Porto e principale sostenitore del progetto Vittorio Emanuele. Secondo Costa l’avamporto è da bocciare sia per l’opposizione del comune di Cavallino sia perché non accettato dalle compagnie delle navi da crociera, le quali sposterebbero lo “home port” altrove se quel progetto fosse approvato. Tutta la vicenda sembra fondata sul numero (improbabile, anzi decisamente gonfiato di dieci volte) di cinquemila posti di lavoro che andrebbero perduti rinunciando agli scavi lagunari. La nostra sezione ha ripetutamente messo in evidenza la debolezza di quelle posizioni e sottolineato che la vera soluzione per Venezia e la laguna sarebbe quella di non lasciar arrivare le grandi navi, riservando il porto lagunare a mezzi compatibili con le sue caratteristiche geografiche e antropologiche.

Stradiotto: i no di Casson

Dichiarazioni di Paolo Costa

Navi discordia nel Pd

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