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(Foto Interpress, dalla Nuova Venezia). Ecco il link con una cronaca della visita di Michelle Obama a Venezia (oggi 20 giugno è il secondo giorno). A costo di sembrare pedanti, non possiamo non far notare la barriera di schiuma bianca sollevata dai motoscafi del corteo che portavano l’ospite dallo Stucky Hilton ai giardini della Biennale. A noi pare che si sia persa una buona occasione per dare il buon esempio in fatto di rispetto dei limiti di velocità. Riteniamo che la First Lady americana avrebbe molto apprezzato lo spettacolo di un bacino di San Marco dalle acque placide che gli sono (sarebbero) proprie, con le gondole all’ormeggio cullate anziché sbatacchiate dall’onda della laguna. E che i veneziani avrebbero potuto ricavare da ciò una piccola lezione di educazione civile (notate anche l’inclinazione del barchino che si sta dirigendo in direzione contraria). Naturalmente la povera signora Obama non sa nulla dei problemi della nostra laguna, del moto ondoso che l’affligge e dei limiti di velocità; ma dovrebbero ben sapere queste cose i dirigenti delle autorità che hanno organizzato i suoi vari trasferimenti. Il fatto che non ne tengano conto è una misura di quanto il Paese sia ancora lontano dall’esercizio del senso civico.

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