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Nell’annunciare alcune misure che stava per prendere contro l’eccesso di turismo nella sua città, il sindaco di Barcellona, Ada Colau, aveva esclamato: “Non  vogliamo fare la fine di Venezia”. Si riferiva al più e più volte lamentato eccesso di visitatori nella nostra città. Ma per il neoeletto sindaco Luigi Brugnaro la collega di Barcellona “è stata un po’ incauta nelle sue dichiarazioni”. E Brugnaro ha colto l’occasione per aggiungere che  “spesso alcuni media locali e nazionali veicolano un’immagine parziale e distorta che non fa il bene della città”, e annunciare che ha l’intenzione, “qualora se ne presentassero gli estremi”, di fare “ricorso ai mezzi più opportuni per la tutela del nome e della reputazione di Venezia”. Resta da decidere se parlare di sovraffollamento turistico (come ha fatto in questi giorni anche il ministro Franceschini) o di città “spremuta come un limone” (parole del presidente  dell’Ente Turismo Matteo Marzotto) o semplicemente denunciare la difficoltà di entrare nei mezzi pubblici e di muoversi per le calli del centro costituisca offesa al nome e alla reputazione di Venezia. Intanto, come annunciamo in un altro post suu questo sito, si scopre che in molte università europee il caso di Venezia è studiato come esempio di ciò che non si deve fare nella gestione di città a vocazione turistica.

Leggi nell’immagine qui sotto l’articolo sul Gazzettino.

Barcellona_polemiche

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