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Dopo la pubblicazione della ricerca di un giornalista australiano che ha identificato a Venezia ben 3000 appartamenti in affitto, largamente sconosciuti al fisco, si sono verificati due fatti da segnalare. In primo luogo, la Regione Veneto ha emanato un provvedimento che sostanzialmente facilita la procedura, teoricamente obbligatoria, di “segnalazione al Comune” da parte dei proprietari che svolgono attività di affitto a turisti. Segnaliamo a questo proposito che la sanzione per chi non lo facesse risulta molto contenuta (fino a un massimo di 3 mila euro secondo la Nuova Venezia). Riportiamo qui sotto l’articolo della Nuova Venezia che annuncia il piccolo cambiamento.
In secondo luogo, l’assessore al Bilancio della giunta Brugnaro difende il suo ufficio: non sarebbe vero che esso non è al corrente dei numeri reali. “I nostri uffici” ha dichiarato “hanno recensito ben 2796 appartamenti i cui proprietari propongono l’affitto ai turisti, un numero che si avvicina ai 2819 contati da Murray Cox e da resetvenezia.it”. Tuttavia Cox aveva contato solo gli appartamenti pubblicizzati sul sito di Airbnb, e ipotizzato che si trattasse del 50 per cento del totale. E qui cadono le certezze di Zuin: “Potrebbero essere anche il 30 come il 70 per cento, non lo sappiamo” ha dichiarato alla Nuova Venezia. E’ proprio questo il problema, signo assessore:non lo sappiamo ma dovremmo saperlo con molto buona approssimazione.
Affitti nascosti Gazzettino
Nuovi moduli per segnalazione

Zuin su alloggi fantasma

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