Riportiamo un'intervista a Lidia Fersuoch, presidente della sezione al tempo del restuaro del Fondaco…
(Immagine: il tetto del Fontego, sul quale sarà inserita la terrazza-altana). Indifferente alla propria storia nel nome del dio denaro o del dio propaganda elettorale, la città di Venezia assiste alla trasformazione di una delle più importanti testimonianze del suo passato in “centro commerciale” a beneficio del turismo d’elite (ma in realtà a danno dello stesso turismo, che perde un’occasione di vedere un antico edificio com’era al tempo della sua costruzione). Tra pochi giorni sarà scoperta la facciata del Fontego dei Tedeschi (la stessa facciata un tempo affrescata da Giorgione e Tiziano), pulita e “restaurata” per conto del nuovo proprietario Benetton. Intanto riprendono i lavori della trasformazione degli interni, con la costruzione della famigerata terrazza-altana e di un piano addizionale sotto il (già offensivo) lucernario novecentesco. Facile immaginare come saranno trasformati gli interni per renderli adatti al nuovo uso sotto la guida dell’architetto britannico Jamie Fobert, specialista in spazi ad uso commerciale. Diremo così addio a un pezzo di vera storia per avere un falso parziale, grazie alle decisioni di una Soprintendenza ai monumenti che non ha saputo difendere un bene d’importanza mondiale. Le Poste italiane hanno venduto il palazzo per una cinquantina di milioni e Benetton l’ha affittato a Vuitton per 110 milioni. Il Comune di Venezia, sotto il sindaco Orsoni, ha venduto il permesso di uso commerciale per sei milioni di euro. Tantum potuit l’arrogante ignoranza suadere malorum.
Leggi qui sotto l’articolo sulla Nuova Venezia (cliccare sul testo per ingrandire).
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Il soldo, maledetto e subito, che vince su tutto