Riportiamo un'intervista a Lidia Fersuoch, presidente della sezione al tempo del restuaro del Fondaco…
(Immagine: come il turismo di massa sta trasformando la città). Nella sua battaglia contro la perdita di vita cittadina e la trasformazione di Venezia in parco turistico, Italia Nostra ha trovato un alleato insperato e molto potente nell’associazione degli artigiani (insperato perché in altri casi, come nella lotta al moto ondoso, gli artigiani si erano dimostrati piuttosto tiepidi, dato che tra i loro iscritti vi sono molti dei trasportatori di merci). Ma oggi gli interessi commerciali di moltissimi artigiani coincidono con quelli di chi guarda con preoccupazione alla scomparsa dei negozi di vicinato e delle spesso antiche e preziose botteghe artigiane della città. Accade così che il segretario di Confartigianato Venezia, Gianni De Checchi, denunci pubblicamente che “l’invasione del turismo non crea danni soltanto ai residenti ma distrugge ogni giorno di più il tessuto economico della città storica: negli ultimi vent’anni Venezia ha perso quasi 500 attività artigiane”. De Checchi denuncia, come noi facciamo da anni, che la causa principale del progressivo degrado è l’invasione di turisti escursionisti, e chiede che essi vengano limitati nel numero. Noi confermiamo la nostra proposta di iniziare una gestione corretta del fenomeno da un intervento sui gruppi organizzati, molto numerosi e relativamente facili da gestire attraverso l’obbligo di prenotazione.
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