Autore del video Manuela Pellarin - Vicepresidente della sezione di Venezia.
(Immagine: il Fontego dei Tedeschi, monumento della storia veneziana, trasformato in centro commerciale in cambio di sei effimeri milioni di euro). Il post di oggi è dedicato al bilancio del Comune, dato che il sindaco Luigi Brugnaro ne ha fatto il centro del suo “punto stampa” di ieri 18 settembre. Gli articoli dei media che riportiamo premetteranno di farsi un’dea chiara delle (disastrose) condizioni del bilancio comunale. Di fronte alla brutta situazione, ben nota da molto tempo, occorre però stabilire alcuni punti fermi:
– Non si capisce come una città con 30 milioni di turisti l’anno, con un grande centro industriale a Marghera, con due
popolatissime università sia in cronico deficit prima di 40 milioni (i 40 ruggenti del precedente assessore al Bilancio Simionato), e ora di ben 64 milioni. Qualcosa evidentemente non va nel modo di amministrarsi;
– La via d’uscita non può e non deve passare per la vendita all’ultimo momento di palazzi e beni comuni, come accadde alla giunta Orsoni, e tanto meno per la vendita di permessi di creare altri alberghi e altri centri commerciali (com’è accaduto al Fontego dei Tedeschi). Vendere un bene significa solo rinunciare a un futuro guadagno annuale senza risolvere il problema, perché l’anno seguente ci saranno un nuovo deficit e nuove alienazioni;
– Occorre rivedere le voci di spesa, a cominciare dallo scandalo delle società partecipate che invece di produrre guadagni costituiscono un costo per la collettività;
– Per due decenni i veneziani hanno restaurato o acquistato le loro abitazioni grazie a una generosa interpretazione della Legge Speciale mentre tutti gli altri italiani si restauravano le abitazioni a proprie spese. Poi la politica ha votato per la realizzazione del progetto Mose, che ha succhiato tutto il succhiabile dalla Legge Speciale. La stessa politica oggi lamenta che i contributi siano stati interrotti, ma si guarda bene dall’ammettere che esistevano sul tavolo altri progetti contro le alte maree, molto meno costosi e di provata efficacia.