Autore del video Manuela Pellarin - Vicepresidente della sezione di Venezia.
(Immagine da nuovavenezia.it: la foto scattata dal ministro Franceschini e da lui mostrata a Napoli). Ha sorpreso tutti il ministro per i Beni artistici, culturali e il turismo Dario Franceschini. In un convegno a Napoli, parlando delle grandi navi da crociera, ha dichiarato: “Le grandi navi a Trieste, via dalla laguna. A Venezia uno sviluppo più sostenibile”. Parole di estrema ragionevolezza, finalmente degne di un ministro dei beni culturali. Franceschini ha anche proiettato la fotografia, scattata da lui stesso, di una nave che attraversava il bacino di San Marco (lui era a Venezia per l’inaugurazione della Biennale). In verità noi di Italia Nostra lo diciamo da quattro anni, ma ma negli ambienti cittadini siamo sempre stati osteggiati da un preteso “realismo” che vuole tener conto di considerazioni elettorali nascoste sotto il pretesto di (immaginari) “posti di lavoro”. La verità molto semplice è che Venezia scoppia già di eccesso di turismo escursionistico e che la laguna non può essere violentata dalle grandi navi né dal viavai di mezzi che dovrebbero rifornirle nel caso di porti d’alto mare. Ma è vero che tutte le forze politiche, e gli stessi circoli ambientalisti, si erano pronunciati al massimo per uno spostamentio delle navi fuori dalle bocche di porto, mentre l’ipotesi di un’altra destinazione sembrava eresia. Quanto ai pretesi “posti di lavoro”, un uso sensato della Marittima di Venezia può facilmente crearne di nuovi e migliori.
Ma le parole del ministro hanno scatenato una bufera di reazioni indignate da parte dei tantissimi che antepongono considerazioni economiche o elettorali al bene comune, anche quando esso si mostra con tanta evidenza. Primo ilpresidente Zaia (“migliaia di posti di lavoro e il 20% del Pil di Venezia” dichiara sorprendentemente). Contrario quasi tutto il Pd veneziano: Paolo Baretta, Alessandra Moretti, e poi Rosteghin, Stradiotto, Ferrazzi” (cosa che può spiegarela tiepidezza del Pd verso Felice Casson, la quale gli è costata l’elezione). Chiudiamo con il commento di Deborah Serracchiani (parte interessata, certo, dato che è presidente della regione Friuli-Venezia Giulia): “”Un’ipotesi ragionevole, che tiene conto della situazione di Venezia, dove c’è un’oggettiva saturazione, e della vocazione diTrieste”.
Leggete qui la notizia sul Gazzettino online con i commenti dei lettori.
Leggete qui la notizia sul Corriere del Veneto.
Trovate qui sotto l’articolo sulla Nuova Venezia.