skip to Main Content

Mentre si accende sui media la polemica sulle intenzioni del ministro Franceschini di trasferire il terminal
principale (lo “hub”) delle crociere dell’alto Adriatico a Trieste, la nostra sezione ha inviato ai media un comunicato nel quale ribadisce la propria posizione secondo la quale “spostare il crocierismo gigantista a Trieste, che ha i fondali adatti, è imperativo”, mentre occorre “una commissione di studi per valutare la soglia di compatibilità delle navi che possono entrare in Laguna e un serio progetto di riconversione della Marittima, che non cancelli i posti di lavoro”.
Intanto i media riferiscono del plauso di Adriano Celentano alle dichiarazioni di Franceschini e del forte contrasto in seno al partito democratico, con i massimi dirigenti in favore dello spostamento a Trieste (il capogruppo alla Camera Rosato e il capogruppo al Senato Luigi Zanda oltre alla vicesegretaria alla Presidenza Serracchiani), e molti dirigenti locali contrari (Pierpaolo Baretta, Alessandra Moretti, esponenti della Cgil, tutti preoccupati per la ricaduta sui posti di lavoro). Naturalmente un governo nazionale non può e non deve far differenza tra posti di lavoro a Venezia e a Trieste, mentre ha l’obbligo di mettere in primo piano l’integrità dell’ambiente e la qualità della vita nei luoghi di residenza, fattori non monetizzabili in nessun modo.
Leggete il Comunicato di Italia Nostra.
Trovate qui sotto un articolo sulle reazioni all’uscita di Franceschini e un altro con le dichiarazioni di Paolo Costa, presidente del Porto e grande sostenitore delle navi da crociera di qualsiasi dimensione.

Franceschini 2Franceschini Costa

Back To Top