Durante l'incontro verranno discusse le conseguenze del “Cambiamento Climatico” sulla meteorologia e di come stanno…
(Immagine: l’area ex Vempa dove sorgerà uno dei nuovi alberghi). Inseriamo qui sotto due articoli tratti dalla Nuova Venezia di oggi 6 ottobre. Il primo annuncia che si è “sbloccata” la costruzione di un nuovo grandissimo albergo (750 stanze) nell’area dell’ex Vempa sul cavalcavia di Mestre. Vi era una vertenza tra il Comune, che con il commissario Zappalorto aveva fissato in oltre un milione di euro il costo degli oneri urbani, e i proprietari, che ritenevano di dover pagare solo 440.000 euro. Il Tar, sulla base della legislazione concernente il “recupero del patrimonio edilizio esistente” ha dato ragione ai proprietari, che ora procederanno alla costruzione (non sembra che si sia recuperando nulla, ma solo costruendo ex novo).
Il secondo articolo informa che è stato tolto il vincolo che impediva la costruzione di un altro grande albergo nel palazzo delle ex Poste accanto alla stazione ferroviaria. Sarà un palazzo di 13 piani che diventerà un albergo a 4 stelle di proprietà di un gruppo spagnolo. Si avvera così la facile profezia che Italia Nostra ha più volte espresso su questo sito: senza provvedimenti urgenti il retroterra veneziano è destinato a trasformarsi in un immenso dormitorio per turisti diretti a Venezia. Solo una politica accorta di rilancio delle attività produttive a Mestre e Marghera, assieme a un’attenta gestione dei flussi turistici a Venezia, può arrestare la velocissima trasformazione. Ma l’amministrazione comunale è disposta a vendersi anche l’anima pur di incassare i pochi euro una tantum che possono temporaneamente alleviare l’eterno deficit dei suoi bilanci.