Autore del video Manuela Pellarin - Vicepresidente della sezione di Venezia.
(Immagine: veduta di San Francisco dal Golden Gate Bridge). Si tiene proprio oggi 3 novembre a San Francisco un referendum cittadino sui bed and breakfast veri e finti, legali e sottobanco. Lo scopo è di arrestare l’esodo di residenti provocato dagli affitti turistici, proprio come a Venezia. La legislazione proposta, sulla quale si dovrà votare, prevede:
– limite massimo di 75 giorni di affitto all’anno per appartamenti o stanze in bed and breakfast;
– multa di mille euro al giorno per i siti che pubblicizzano appartamenti non dichiarati al fisco;
– i mille euro al giorno andranno a chi denuncia gli illeciti (vicini di casa).
Troviamo la notizia in un articolo di Federico Rampini sulla Repubblica, che vi riproponiamo qui sotto. In esso apprendiamo tra l’altro che a Firenze risultano pubblicizzati 5.775 appartamenti, “ma solo 500 pagano la tassa di soggiorno”. Ricordiamo che a Venezia una ricerca di professionisti ha contato 3.128 strutture pubblicizzate sul solo sito Airbnb e calcolato in circa 6.000 il numero reale.
Proponiamo al sindaco Brugnaro di dimostrare la sua sincera volontà di porre fine all’esodo da Venezia presentando misure analoghe. Basterà semplicemente copiare quelle del referendum per risolvere in modo definitivo il tanto deplorato problema dell’esodo dei veneziani.
Un sito californiano informa che nella campagna sul referendum l’azienda Airb&b ha investito 8 milioni di dollari per contrastarlo, mentre i sostenitori hanno raccolto solo 250 mila dollari. Ancora una volta i cittadini inermi contro un potentato economico.
Leggete l’articolo anche sul sito dell’Internazionale.
Trovate qui il testo completo delle quattro domande del referendum.
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Attenzione: i VERI bed and breakfast IMPEDISCONO l’esodo dei residenti.
Mi spiego: per definizione il bed and breakfast prevede che l’affittuario sia anche residente nella casa, che non affitta in toto ma fornisce solo una camera per dormire e la colazione al mattino.
Questo tipo di attività, in controtendenza con hotel ed appartamenti vacanze, può permettere ai residenti di continuare a vivere nella propria città producendo reddito dalla propria casa. Questo non solo non impedisce loro di viverci veramente ma promuove una forma di turismo sostenibile ed umano ben diverso da quello che offrono le classiche strutture ricettive turistiche come alberghi, costruiti all’uopo, ed appartamenti vacanze, utilizzati solo dai turisti e tolti a possibili residenti.