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(Immagine dalla Nuova Venezia: Luigi Zanda all’incontro con il pubblico veneziano). Non sarà un caso se è rimasto a galla per tanti anni nelle acque turbolente della politica italiana e in particolare della sinistra, fino a diventare oggi capogruppo dei senatori del Partito Democratico (dopo essere stato per dieci anni presidente del Consorzio Venezia Nuova). Nel suo attesissimo intervento veneziano sul problema delle grandi navi, Luigi Zanda non ha dato ragione a nessuno e ha dato ragione a tutti. “I nuovi canali sono dannosi” dice, ma aggiunge: “Non sono qui per dare pagelle ai vari progetti”. Ma insomma, questo canale Tresse Nuovo si deve scavare o non si deve scavare? Risposta: “Le soluzioni vanno studiate bene, progettate e valutate” (citiamo dalla Nuova Venezia). Come dire: dipenderà dalla forza politica dei sostenitori delle varie proposte (com’è sempre stato).  Fino a che punto si può giocare con l’integrità della Laguna? Nessuno scienziato può dire la parola finale, dato che non si può sperimentare. E’ più dannoso ormeggiare le navi in Marittima o al Cavallino? Risponderà la politica, dopo aver fatto i suoi calcoli elettorali. Ma chi ci obbliga a ormeggiarle comunque nel nostro territorio? La domanda non si pone neppure, dati i fantomatici cinquemila posti di lavoro (come se in un’altra città dell’Adriatico quei posti di lavoro non valessero niente). E ancora: abbiamo proprio bisogno di quei due milioni di turisti in aggiunta ai trenta milioni che già ci soffocano? Domanda che non si può neppure accennare. Così l’attuale sinistra italiana procede, barcamenandosi tra un sondaggio e una scissione, e sempre timorosa di dire una parola chiara che potrebbe alienarle qualche simpatia.
Riportiamo qui sotto gli articoli della Nuova Venezia e del Gazzettino.

La Nuova Venezia:

Zanda Nuova

Il Gazzettino:

Zanda Gazzettino

 

 

 

 

 

 

 

 

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