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(Immagine: industrie di Marghera sulle rive della laguna). Qualche giorno fa abbiamo dato notizia della gravissima situazione in cui versa l’ambiente terrestre e lagunare di Marghera e dintorni a causa dell’inquinamento prodotto dagl’impianti industriali. Le parziali bonifiche eseguite finora lasciano a rischio l’intera zona, incluse le acque intorno a Venezia. Adesso risulta ufficialmente che il Magistrato alle Acque (oggi sostituito del Provveditorato triveneto) “non ha mai esercitato, né esercita tuttora, alcun effettivo controllo sia sul sistema di assegnazione dei subappalti relativi al Mose e alle bonifiche sia sulla congruità dei corrispettivi corrisposti alle ditte subappaltatrici” (parole della commissione bicamerale di 30 componenti che ha studiato la situazione). Anche le palancole già conficcate si stanno indebolendo, il che sta “mettendo in dubbio la bontà complessiva degl’interventi finora realizzati, che sono stati eseguiti NON a regola d’arte”. Adesso il ministro Galletti, allarmato, ha inviato a Marghera i carabinieri per accertarsi dei fatti. In questa situaziine d’incertezza, degrado e possibile corruzione rimane del tutto utopistico il sogno di una Marghera rivitalizzata e trasformata in centro produttivo moderno e attraente. Quelle cose, purtroppo, bisogna lasciarle ad altri paesi più responsabili e intelligenti del nostro. Leggete qui sotto l’articolo del Gazzettino che annuncia l’imminente arrivo dei carabinieri.

Marghera carabinieri

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