Pubblichiamo testo della lettera inviata il 20 ottobre 2020 dalla Presidente nazionale Italia Nostra, Ebe…
(Immagine dalla Nuova Venezia: la zona di Tessera che l’amministrazione intende “sviluppare”). Quali siano le idee del sindaco Brugnaro e della sua amministrazione per il futuro del territorio
veneziano diventa evidente dopo la “prima uscita operativa” (parole della Nuova Venezia) sui temi dello sviluppo da imprimere al territorio. Niente attività produttive, niente ricerca, Università,
biotecnologie o nanotecnologie o informatica o start up del futuro. Invece turismo, turismo, turismo: “il modello Euro Vegas” lo chiama senza mezze parole il Corriere del Veneto (vedere l’articolo qui sotto). Le star dell’incontro avvenuto tra il sindaco e i grandi investitori (tra i più grandi del pianeta) sono stati il gestore del fondo sovrano di Abu Dhabi, l’amministratore di uno dei colossi dei parchi-gioco mondiali, il capo di tutte le case da gioco inglesi, il magnate televisivo di Canal Plus e molti altri. Si trattato di una specie di asta: “Chi ha le migliori idee e il miglior business si aggiudicherà i metri cubi e le destinazioni”, scrive ancora il Corriere del Veneto. Tra il pubblico sceltissimo i padroni del turismo veneziano, Paolo Costa del porto, Enrico Marchi dell’aeroporto, Sandro Trevisanato della Vtp. Brugnaro intende creare un’Agenzia per lo sviluppo (lui almeno lo chiama sviluppo), il cui capo è già stato designato (Beniamino Piro, giornalista e imprenditore del Lido, organizzatore del primo grande incontro). Riportiamo gli articoli dei tre principali giornali locali, dai quali appare che per l’attuale amministrazione il futuro di Venezia, Marghera, Mestre e Tessera è quello di diventare una Las Vegas italiana, forte dell’attrazione di nomi come Carpaccio e Bellini, ormai associati per sempre a prodotti di consumo.
Leggete l’articolo sul Gazzettino, sul Corriere del Veneto e sulla Nuova Venezia.
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Sembra trattarsi di un’agenzia dello sviluppo 1) del proprio portafoglio e
2) delle forze distruttive della laguna di Venezia.
Mi fa lo stesso effetto delle immagini dei jihadisti che distruggono i templi.
Una politica purtroppo voluta ed assecondata in tutti questi ultimi anni da gran parte dei cittadini ,compresi sopratutto quelli della terraferma , che in maggioranza continuano a trarre dal turismo del centro storico un reddito spesso più che dignitoso ,ma sulla quale oggi dovrebbe governare il buon senso per mettere dei paletti e porre dei limiti di sostenibilità !
Se non ci fosse ‘solo’ da piangere, l’affermazione di Beniamino Piro “Noi siamo una società no-profit” ecc. mi farebbe schiantare dalle risate. Per il resto, concordo con Andrea Terzi, il progetto in questione “Mi fa lo stesso effetto delle immagini dei jihadisti che distruggono i templi.” 🙁 🙁 🙁