Durante l'incontro verranno discusse le conseguenze del “Cambiamento Climatico” sulla meteorologia e di come stanno…
Continua l’allarme per la qualità dell’aria sul nostro territorio. Le due centraline di Mestre, l’unica di Marghera e l’unica di Venezia indicano che i limiti imposti dalla Comunità europea sono già stati largamente superati. Per le polveri sottili più pericose, le PM 2,5, non esistono addirittura dati. Per le meno sottili ma sempre pericolosissime PM 10 l’Europa pone come limite massimo una concentrazione di 50 microgrammi per metro cubo d’aria e concede che tali limiti possano essere superati (“sforati” nel gergo giornalistico) non più di 35 volte in un anno. Ma al 14 dicembre 2015 i superamenti, secondo quanto riporta la Nuova Venezia, erano già stati i seguenti:
Centralina di Marghera, via Beccaria: 76 sforamenti
Centralina di parco Bissuola a Mestre: 63 sforamenti
Centralina di via Tagliamento a Mestre: 69 sforamenti
Centralina di Sacca Sessola a Venezia: dato ancora non noto.
Supponendo che i limiti non siano stati messi a caso, la popolazione dell’intero territorio risulta esposta a gravi pericoli di tumori e malattie. In questo quadro il sindaco Brugnaro non ha fatto che favorire l’aumento delle automobili a Mestre abolendo le zone a traffico limitato (Ztl) e riducendo il costo del parcheggio in pieno centro. Invece di invitare in tutti i modi all’uso della bicicletta e dei mezzi pubblici si va contro le tendenze di tutti i centri del mondo incoraggiando l’auto privata.
Quanto a Venezia, l’unica centralina è situata in modo da non essere esposta ai fumi delle navi della Marittima, mentre nessuno calcola le enormi quantità di inquinanti atmosferici emessi ogni minuto dai motori diesel dei mototopi da trasporto nei nostri canali, sotto i nostri piedi e le nostre finestre. Con poche e semplici misure (come l’imposizione di motori elettrici e il rilancio della voga) potremmo avere l’aria più pulita del mondo. Siamo invece condannati a “sforare” ogni anno i limiti massimi dell’inquinamento sopportabile.
Riportiamo qui sotto due articoli della Nuova Venezia sull’argomento.