Durante l'incontro verranno discusse le conseguenze del “Cambiamento Climatico” sulla meteorologia e di come stanno…
(Immagine: palazzo Gradenigo a Santa Giustina, uno degl’immobili che il Comune intende vendere per uso alberghiero). E’ senz’altro vero che per poter esprimere un giudizio motivato su argomenti complessi come il bilancio di un grosso Comune occorrono delle competenze specifiche. Ma qui interviene l’istituzione del “Collegio dei revisori dei conti”, che offre valutazione fondate su documenti di prima mano e almeno in teoria non dettate solo da appartenenze politiche.
Nel caso di Venezia, il Capodanno ha portato il parere del Collegio sul bilancio del Comune per i tre prossimi anni (2016-2018), presentato dall’amministrazione Brugnaro. Un bilancio preventivo che contiene il destino della città quale l’amministrazione eletta intende realizzarlo. Non dunque una cosa di poco conto.
Il verdetto (ricordiamo che il Collegio valuta solo l’aspetto finanziario, non quello politico o
l’indirizzo socio-culturale), esprime un parere generale che risulta positivo. Ma è accompagnato da una serie di dubbi e richiami che lasciano molto perplessi. Sostanzialmente le previsioni delle
entrate risultano molto ottimistiche. Uscendo dall’aspetto puramente economico, si può aggiungere che sono fondate in gran parte su vendite di beni comuni. Le alienazioni di beni immobiliari dovrebbero generare introiti per 14 milioni nel 2016 e altri 26 in seguito, con valutazioni sulla cui attendibilità “risulta difficile esprimersi” parole del Collegio, citate dalla Nuova Venezia). Più grave ancora risulta aver fondato il pareggio di bilancio su fondi di Legge Speciale, che (se arriveranno) costituiscono entrate straordinarie e non strutturali.
Paradossalmente poi quei fondi rischiano di dover essere girati di nuovo allo Stato come sanzioni per aver sforato il Patto di stabilità negli anni passati.
A proposito di sanzioni, non possiamo non segnalare un altro fatto importante, relativo al
trasferimento del mercato ortofrutticolo a Marghera. A quanto risulta da un articolo della Nuova Venezia che riportiamo qui sotto, la consegna dei terreni di via Torino finora occupati dal mercato sarebbe avvenuta con un ritardo tale da costare al Comune una serie di sanzioni per ben 1,8 milioni di euro, facendo così svanire l’incasso degli oneri di urbanizzazione. A quali fattori o a quali funzionari va attribuito un così grave ritardo?