Autore del video Manuela Pellarin - Vicepresidente della sezione di Venezia.
(Immagine dalla Nuova Venezia: l’imbarcazione jack-up che stabilmente offusca la torre d’ingresso dell’Arsenale). Il solito groviglio di società nel quale è difficile se non impossibile districarsi. Le gare d’appalto andate deserte, le procedure d’urgenza, i lavori affidati a ditte che poi riconducono sempre ai soliti nomi. Questo è quanto è emerso davanti all’autorità anti-corruzione esaminando un episodio tra i mille legati all’esecuzione del Mose. “Solo” 55 milioni di euro tra i cinque miliardi e mezzo spesi dallo Stato. Ma non si può non chiedersi che cosa si scoprirebbe se si potesse andare a scavare anche tra gli altri episodi. I nomi che emergono sono sempre gli stessi: Consorzio Venezia Nuova, Mantovani SpA, Giovanni Mazzacurati, Patrizio Cuccioletta (presidente, quest’ultimo del governativo Magistrato alle Acque). Questa volta si tratta della nave sollevatrice (jack-up) delle barriere del Mose, un brutto coso giallo che tutti possono vedere ancorato davanti alla porta “da mar” dell’Arsenale, porta che viene da esso sfregiata in disprezzo di ogni estetica e di ogni senso della storia. Trovate nell’articolo qui sotto i dettagli di quest’ennesima desolante vicenda.