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(Immagine: navi, rimorchiatori, vaporetti e lancioni in un’ordinaria giornata del bacino di San Marco).  Alcune preoccupanti misurazioni dell’inquinamento atmosferico a Venezia sono state eseguite nella scorsa settimana da un gruppo tedesco guidato dal professor Axel Friedrich, su invito dell’associazione Ambiente Venezia. Il gruppo tedesco è la NABU (Unione per la Conservazione della Natura e della Biodiversità), che risulta essere una delle maggiori associazioni ambientaliste tedesche, con 560.000 iscritti, 37.000 volontari attivi e progetti in tutto il mondo. Il professor Friedrich è stato per 26 anni capo divisione dell’Agenzia federale tedesca per l’ambiente ed è membro fondatore dello ICCT (International Council for Clean Transport).
Con le sue apparecchiature il professore (che aveva già effettuato delle misurazioni a Venezia negli anni scorsi) ha misurato in particolare le particelle sottili e ultrasottili presenti nell’atmosfera veneziana. Riportiamo qui un video di 11 minuti che raccoglie l’essenziale della sua relazione dopo le misurazioni e una relazione scritta redatta da Ambiente Venezia, contenente alcuni chiari grafici e reperibile sulle pagine del Comune di Venezia a questo indirizzo.
Dalla relazione del professor Friedrich estrapoliamo alcuni dei dati più preoccupanti. Si riferiscono alle particelle sottili e ultrasottili, che nell’aria “pulita” sono considerate accettabili quando inferiori a 2 mila per centimetro cubo (il professore riferisce che proprio attorno alle duemila è il numero di particelle che si misurano alla finestra del suo appartamento di Berlino). Ecco alcuni dei dati misurati:
Alle Zattere: 30.700 unità dentro l’imbarcadero della linea 5.1 e 5.2;
Bacino di San Marco: 20.000 unità all’aria aperta e 45.000 unità a bordo di un vaporetto;
Ponte degli Scalzi:da 6.000 a 100.000 unità a seconda del momento;
Navi da crociera: 133.000 unità dopo il passaggio della MSC Musica.

Il video elenca anche alcuni degli effetti che quell’aria può avere sui polmoni e sul sangue di chi la respira. Le domande che lascia aperte sono molte: perché queste misurazioni non le effettuano le autorità che noi abbiamo eletto per governare il nostro territorio? Che senso hanno le “centraline” dell’Arpav di fronte a questi dati? Perché non si impongono filtri ai motori marini nei nostri canali e nella laguna? Che valore può avere l’accordo “blu flag” che limita soltanto, e molto parzialmente, le emissioni di zolfo dalle navi, quando le microparticelle continuano indisturbate il loro lavoro?
Intanto ringraziamo Ambiente Venezia per aver invitato e assistito il gruppo tedesco e invitiamo la stampa locale a continuare a diffondere con insistenza dei dati così importanti per la nostra salute.
Cliccare qui per aprire il video.
Cliccare qui per la pagina del Comune con il comunicato di Ambiente Venezia che contiete grafici e illustrazioni.
Nell’immagine qui sotto: la concentrazione di polveri sottili sul punte degli Scalzi tra le 8.04 e le 8.07 del mattino del 18 aprile.

Grafico polveri sottili

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