Autore del video Manuela Pellarin - Vicepresidente della sezione di Venezia.
Poiché al termine “valorizzazione”, quando riferito ai beni culturali, viene spesso attribuito il significato di “messa a frutto”, “monetizzazione”, o “messa in grado di produrre reddito”, riportiamo qui testualmente l’articolo del Codice dei beni culturali nel quale il concetto viene introdotto e definito. Si vedrà che il Codice è molto esplicito nel precisare che la “valorizzazione” va intesa solo nel senso di arricchimento culturale dei cittadini attraverso la fruizione pubblica di quei beni. Si noterà che il legislatore sembra quasi aver previsto la possibilità di fraintendimenti e ha esplicitamente sottolineato che il fine della valorizzazione non è la produzione di reddito ma “lo sviluppo della cultura” (il corsivo nel testo che segue è nostro). Ecco dunque il testo dell’articolo (Codice dei beni culturali, Art. 6, Valorizzazione del patrimonio culturale, comma 1):
1. La valorizzazione consiste nell’esercizio delle funzioni e nella disciplina delle attività dirette a promuovere la conoscenza del patrimonio culturale e ad assicurare le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione pubblica del patrimonio stesso, anche da parte delle persone diversamente abili, al fine di promuovere lo sviluppo della cultura. Essa comprende anche la promozione ed il sostegno degli interventi di conservazione del patrimonio culturale. In riferimento al paesaggio, la valorizzazione comprende altresì la riqualificazione degli immobili e delle aree sottoposti a tutela compromessi o degradati, ovvero la realizzazione di nuovi valori paesaggistici coerenti ed integrati. (1)
Come si vede l’articolo prevede, piuttosto che un ricavo o dei ricavi, la possibilità di costi economici per “assicurare le migliori condizioni di fruizione” o per la “riqualificazione degli immobili”. Sono costi che vengono poi largamente ripagati da una migliore diffusione della cultura nel Paese, diffusione che è la base di ogni prosperità anche economica.
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Caro Paolo
Il tuo intervento è quanto mai opportuno .
Ti ringrazio molto e conto di riparlarne con te al più presto
Ferrante