Riportiamo un'intervista a Lidia Fersuoch, presidente della sezione al tempo del restuaro del Fondaco…
Grazie a un’indagine della guardia di finanza e dei vigili urbani resa pubblica ieri 18 maggio, la verità che da anni tutti i veneziani conoscono (e molti inutilmente denunciano) comincia ad affiorare anche sui media. I giornali riportano dei dati estremamente preoccupanti: gli appartamenti in affitto per uso turistico nella città insulare sarebbero più di quattromila, dei quali circa un terzo lavorerebbero in nero, senza pagare un euro di tasse. Per chi segue le nostre pagine la cosa è tutt’altro che nuova. Anzi, mentre le indagini della forza pubblica devono restare rigidamente aderenti a quanto può essere provato caso per caso, da almeno due anni i numeri reali sono ben noti e sono
ancora più preoccupanti. Una ricerca della quale abbiamo ripetutamente reso conto calcola in modo del tutto realistico che il numero degli appartamenti coinvolti si aggira sui seimila, che costituiscono un quarto delle utenze di energia elettrica della città. Rimandiamo ai nostri post al riguardo mentre riportiamo il laconico commento del sindaco Brugnarodi fronte ai risultati dell’indagine. Senza riferirsi all’effetto del fenomeno sulla vita, gli usi e l’anima stessa della città, il sindaco si sarebbe solo preoccupato di incassare la tassa di soggiorno. Dovranno mettersi in regola,” avrebbe detto secondo quanto riporta la Nuova Venezia, “prima che arrivino nuovi controlli”.
Leggete qui i tre articoli del Gazzettino. Ed ecco due articoli della Nuova Venezia: