Riportiamo un'intervista a Lidia Fersuoch, presidente della sezione al tempo del restuaro del Fondaco…
(Immagine dalla Nuova Venezia del 27 maggio 2016). Nell’imminenza di un incontro tra Matteo Renzi e il sindaco Luigi Brugnaro (domani sabato 28 maggio, per l’inaugurazione della Biennale di architettura), Alberto Vitucci pubblica sulla Nuova Venezia un’ordinata e precisa lista delle richieste che Brugnaro presenterà. La lista proviene da un documento presentato due mesi fa dal sindaco a Renzi, Padoan e allo staff di Palazzo Chigi.
Negli otto punti presentati si parla di tutto salvo che delle cose veramente basilari e determinanti per il futuro della città. Non si parla di un piano per la conversione dell’economia veneziana da esclusivamente turistica a forme capaci di affrontare il futuro, non si parla della necessità di arrestare l’esodo dei residenti e di gestire i flussi del turismo di massa, causa principale della decadenza della città, e non si
parla del modo ondoso e del degrado della laguna. Si parla invece di ottenere più soldi, incrementando e sfruttando proprio quel turismo che ci sta soffocando (tassa di soggiorno, ticket sugli arrivi in treno, più navi da crociera), e di aumentare i poteri del sindaco (che a sua volta protegge principalmente gli operatori turistici della città). Da quegli otto punti si genera un quadro desolante della Venezia futura come la vede il sindaco Brugnaro (e la maggioranza dei cittadini di terraferma che lo hanno votato): una fonte di buoni affari e un limone da spremere del nome di un passato di storia e di bellezza che per fortuna il resto del mondo continua ad apprezzare.