Riportiamo un'intervista a Lidia Fersuoch, presidente della sezione al tempo del restuaro del Fondaco…
(Immagine da una pagina facebook). Se fosse rimasto qualche dubbio nella mente dei residenti sull’atteggiamento del sindaco Brugnaro riguardo al futuro di Venezia, ecco le parole chiare e distinte pronunciate da lui stesso: “Il futuro del Comune non è Venezia, è Mestre dove c’è la gente che vive”. Le ha dette in un’occasione che più ufficiale non si potrebbe, davanti al presidente del Consiglio Matteo Renzi e a una gran folla (presumibilmente con molti veneziani) alla cerimonia d’inaugurazione della Biennale d’Architettura 2016. Le parole sono riportate, si presume testualmente, nell’articolo della Nuova Venezia che riproduciamo qui sotto, e sono la sostanza anche del resoconto che dell’inaugurazione offre il Gazzettino.
Noi avevamo più volte ricostruito l’idea che di Venezia ha il sindaco Brugnaro, deducendola dalle delibere della sua amministrazione, delibere sempre volte a incoraggiare un forte sfruttamento del potenziale turistico della città, senza alcun accenno a tentativi di farla uscire da quel tipo di economia, che incentiva l’esodo e porta alla morte di Venezia come città di residenti. Di proposte se ne sono sentite molte, ma nessuna che sia partita dall’amministrazione o sia stata da essa incoraggiata. Adesso almeno i residenti, i visitatori e i moltissimi amanti di Venezia sparsi in tutto il mondo sanno chiaramente che per il sindaco eletto questa è una città il cui futuro è segnato come città fantasma, luogo che è stato e non è più, quinta teatrale buona solo ad attirare gente incuriosita, facendo pagare la visita quanto più cara possibile. (Ringraziamo Giorgio Dodi e Marco Gasparinetti per aver messo in evidenza sulle loro pagine facebook queste rilevanti parole dell’intervento di Brugnaro).