Autore del video Manuela Pellarin - Vicepresidente della sezione di Venezia.
(Immagine da un video del Comitato No Grandi Navi: la prua di una nave da crociera in uscita dal canale della Giudecca). Non è facile contrastare la forza degli operatori economici, specialmente quando grandi e piccoli riuniti chiedono a gran voce un provvadimento che definiscono vitale per i posti di lavoro, lo sviluppo economico e la ricchezza del territorio. Per questo sembra sempre più probabile che a Venezia avremo alla fine le grandi navi da crociera. Le stanno chiedendo con urgenza, in una lettera al premier Renzi, i membri della Confindustria di Venezia e di Rovigo, con l’appoggio esplicito delle seguenti forze economiche:
Confcommercio
Confartigianato
Cna
Coldiretti
Cia
Cooperativa portuali Clp
Confcooperative
Assoagenti
Assosped
Spedizionieri doganali.
Che cosa possono contro questo spiegamento di forze le associazioni di alcuni cittadini e qualche dozzina di coraggiosi nuotatori che si tuffano per protesta nel canale della Giudecca? Con le crociere il Porto ha creato e nutrito una forma di economia ormai diffusa benché sia per molti versi dannosa e malata. Dannosa a causa dell’inquinamento, degl’interventi sulla laguna, dell’eccesso di turisti che soffoca la città; malata perché gli sbandierati posti di lavoro sono nella maggioranza occasionali e a tempo parziale, pagati malissimo e senza futura possibilità di carriera. Per contrastare le metastasi di questo male occorrerebbe un governo locale e nazionale che fosse capace di pianificare una vera rinascita di Marghera e anche di Venezia, mettendo a frutto le aree industriali dismesse, richiamando imprese capaci di generare vero valore aggiunto, di occupare i nostri diplomati e laureati, addirittura di migliorare l’ambiente anziché distruggerlo, trasformando Marghera e la gronda lagunare in un immenso giardino cosparso di aziende del futuro, di centri di studio, di ricerca e di produzione ad alta tecnologia. Ma a Venezia non abbiamo amministratori capaci di pensare così in grande. Perciò saremo con ogni probabilità costretti a convivere con l’equivoca economia delle grandi navi da crociera.
Leggete qui sotto l’articolo sulla Nuova Venezia.