Riportiamo un'intervista a Lidia Fersuoch, presidente della sezione al tempo del restuaro del Fondaco…
(Immagine dal sito unesco.org). Sulle pagine del sito web del Gruppo 25 aprile è comparsa oggi 4 luglio un’interessantissima notizia che riguarda Venezia come sito patrimonio dell’umanità nella lista Unesco. Ora riprendiamo quella notizia con alcune informazioni supplementari.
E’ ben noto che una serie di lettere di Italia Nostra alla direzione del centro Unesco per i siti Patrimonio dell’umanità aveva ripetutamente chiesto che si considerasse l’inserimento di Venezia tra i siti in pericolo a causa di molti fattori riguardanti sia la laguna sia la città. Tanto convincenti erano apparse le motivazioni, che l’Unesco inviò a Venezia un’apposita commissione per valutare la cosa. Sulle indagini della Commissione e i suoi risultati abbiamo riferito dettagliatamente a suo tempo e trovate qui tutti i dettagli relativi.
La situazione a Venezia sta peggiorando, ma l’Unesco non è rimasta ferma. Il rapporto della Commissione, fortemente preoccupante, ha percorso il suo iter e verrà discusso (e quasi certamente approvato senza modifiche di sostanza) nell’imminente sessione Unesco che si terrà a Istanbul dal 10 al 20 luglio correnti. Qui si inserisce l’annuncio tempestivamente reso pubblico dal Gruppo 25 aprile. Tale annuncio presenta un documento ripreso testualmente dall’Ordine del giorno della sessione Unesco, nel quale si dichiara che, nel caso in cui il governo italiano non provvedesse a mettere in pratica entro febbraio 2017 gli interventi richiesti dalla Commissione, l’Unesco dovrà valutare la necessità di inserire “Venezia e la sua laguna” tra i siti in pericolo (cosa non solo gravissima per l’immagine del sito ma foriera anche di alcune conseguenze pratiche). Ecco le parole esatte del documento e la traduzione italiana che ne offre il Gruppo 25 aprile:
“It is therefore recommended that the State Party implement all urgent measures highlighted in the mission report and submit to the World Heritage Committee a detailed state of conservation report by 1 February 2017 in view, if no substantial progress is accomplished by the State Party until then, that the Committee consider inscribing the property on the List of the World Heritage in Danger at its 41st session in 2017”.
“Si raccomanda pertanto allo Stato contraente (l’Italia) di attuare tutte le misure urgenti sottolineate nel rapporto di missione e di sottoporre alla Commissione del Patrimonio Mondiale un rapporto dettagliato sullo stato di conservazione entro il primo febbraio 2017 in modo tale che, nel caso in cui non siano stati realizzati miglioramenti sostanziali entro tale data, la Commissione valuterà l’iscrizione del sito (Venezia e la sua Laguna) nella Lista dei siti del Patrimonio dell’Umanità in Pericolo in occasione della sua 41a sessione nel 2017”.
La domanda che ogni lettore si pone a questo punto è: “Quali sono le misure urgenti richieste? E’ possibile trovarne la lista?”.
Una ricerca tra i nostri documenti relativi alla visita della Commissione e tra i rapporti che con grande trasparenza l’Unesco rende pubblici sulle sue pagine Internet (occorre solo molta pazienza e un po’ di pratica con le lingue straniere e con le burocrazie) ci permette di rispondere con una certa precisione alla domanda.
Alla fine della sua visita d’indagine a Venezia la Commissione ha infatti presentato il suo rapporto, poi reso pubblico, nel quale sono incluse le misure ritenute urgenti. Quelle richieste sono ora presentate tali e quali alla sessione di Istanbul per l’approvazione. Riportiamo qui sotto testualmente quella parte del documento, nella versione francese (ma ne diamo subito dopo un sunto in italiano):
Le Comité du patrimoine mondial,
Ayant examiné le document WHC/16/40.COM/7B.Add,
Rappelant la décision 38 COM 7B.27, adoptée à sa 38e session (Doha, 2014),
Exprime son extrême préoccupation face à la combinaison d’aménagements précédents, de transformations en cours et de projets proposés à l’intérieur du bien, qui menacent de causer une grave détérioration des systèmes écologique et culturel de la lagune et des changements irréversibles dans la relation d’ensemble entre la ville et sa lagune, ainsi que la perte de cohérence architecturale et urbanistique de la ville historique, tous ces facteurs pouvant entraîner une perte d’authenticité et d’intégrité importante et irréversible ;
Considère que le bien exige une amélioration immédiate des outils de planification disponibles au travers de la création de :
une stratégie intégrée pour tous les aménagements en cours et prévus à l’intérieur du bien,
un modèle morphologique tridimensionnel et
une stratégie de tourisme durable,
qui doivent tous se refléter dans un plan de gestion actualisé pour le bien ; cette approche révisée de la planification doit également être fondée sur une vision partagée par des autorités et des parties prenantes, qui permette de donner la priorité au soutien de la valeur universelle exceptionnelle (VUE) du bien, à son paysage et à son cadre maritime ;
Réitères sa demande à l’État partie de mettre en vigueur des limites de vitesse et de réglementer le nombre et le type de bateaux autorisés dans la lagune et sur les canaux ;
Réitère également sa demande à l’État partie d’adopter de toute urgence un document légal instaurant pour les plus gros navires et pétroliers une interdiction d’accès à la lagune et demande à l’État partie de mettre en place tous les cadres stratégiques, de planification et de gestion nécessaires à cette fin ;
Demande également à l’État partie de suspendre tous les nouveaux projets à l’intérieur du bien, avant l’évaluation à mi-parcours du plan de gestion, et la soumission d’informations détaillées sur des aménagements proposés, et celle des évaluations d’impact sur le patrimoine (EIP) et de l’évaluation environnementale stratégique (EES), au Centre du patrimoine mondial, conformément au paragraphe 172 des Orientations, pour examen par les organisations consultatives ;
Appuie les recommandations de la mission de 2015 et demande en outre à l’État partie de mettre pleinement en œuvre ces recommandations;
Demande par ailleurs à l’État partie de réviser la zone tampon proposée pour le bien conformément l’étude technique de l’ICOMOS et de soumettre cette révision au Centre du patrimoine mondial en tant que modification mineure des limites, d’ici le 1er décembre 2016 pour examen par le Comité du patrimoine mondial à sa 41e session en 2017 ;
Demande enfin à l’État partie de mettre en œuvre toutes les mesures urgentes soulignées dans le rapport de la mission et de soumettre au Centre du patrimoine mondial, d’ici le 1er février 2017, un rapport détaillé sur l’état de conservation du bien et sur la mise en œuvre des points ci-dessus mentionnés, pour examen par le Comité du patrimoine mondial à sa 41e session en 2017, afin de considérer, si aucune avancée substantielle n’a été effectuée par l’État partie d’ici là, l’inscription du bien sur la Liste du patrimoine mondial en péril.
(Cliccare qui per la pagina Unesco fonte della citazione). Sostanzialmente le richieste sono per:
– creare una strategia durevole per la gestione del turismo, che dia la priorità alla conservazione del bene comune, del suo paesaggio e del quadro lagunare;
– limiti di velocità in laguna e regole sul tipo e numero delle imbarcazioni autorizzate;
– proibizione di accesso in laguna per grandi navi e grandi petroliere;
– sospensione di tutti i progetti di intervento sulla laguna per sottometterli a compatibilità con la gestione del sito e a valutazioni d’impatto sul patrimonio e sull’ambiente.
Ancora una volta dunque il ricorso alle vie difficili e spesso lente delle istituzioni ufficiali potrebbe dimostrarsi efficace, specialmente dato il forte sostegno di tante associazioni locali.
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Venezia e diventata un parco divertimento……turisti che npn rispettano ne la citta’ e i suoi abitanti……camminano a dorso nudo x la citta’ si lavano sulle fontane lascian. Immomdozie ovvunque…,,campeggiano in citta’ ,….e nessuno fa niente