Riportiamo un'intervista a Lidia Fersuoch, presidente della sezione al tempo del restuaro del Fondaco…
La Nuova Venezia di oggi 12 agosto riprende la sua campagna di denuncia contro il proliferare a Venezia di appartamenti in affitto per uso turistico (impropriamente chiamati bnb o bed and breakfast). Riportiamo qui sotto l’articolo di Vera Mantengoli, al quale aggiungiamo le seguenti osservazioni e chiarimenti:
– i dati enunciati nel riquadro che riportiamo qui sotto (7.341 appartamenti in affitto nel Comune di Venezia con 11.518 posti letto, di cui nel centro storico 3.949 appartamenti con 7.108 posti letto) provengono dal sito veniceprojectcenter.org, sezione dashboard, del Worcester Polytechnic Institute diretto dal prof. Fabio Carrera e aggiornato quotidianamente. Oggi 12 agosto ben il 93 per cento degli appartamenti per turisti risultano occupati. Il sito è una fonte preziosissima di dati e non si capisce perché il Comune di Venezia non vi faccia ricorso costantemente, magari confrontando quei dati con i suoi propri. E’ importante notare che il riquadro si riferisce ai soli appartamenti pubblicizzati sul sito di airbnb, che costituiscono approssimativamente una metà di tutti quelli presenti sul mercato.
– L’articolo della Nuova Venezia si riferisce anche ai dati raccolti da un altro meritevole sito web, resetvenezia.it, creato “dal pubblicitario Emanuele Del Carlo in collaborazione con altri professionisti”, sito che ha commissionato e diffuso un importante studio sugli appartamenti in affitto a Venezia, al quale su questo sito abbiamo più volte fatto riferimento. Sulle pagine recenti di quel sito si trovano notizie sul modo in cui molte altre città del mondo stanno reagendo all’invasione del turismo extra-alberghiero, investendo quattrini veri per la ricerca di soluzioni (Barcellona) e limitando il numero di giorni in cui si può affittare (San Francisco, New York, Berlino) come da tempo anche Italia Nostra suggerisce che si faccia anche a Venezia.