Riportiamo un'intervista a Lidia Fersuoch, presidente della sezione al tempo del restuaro del Fondaco…
Sono migliaia gli appartamenti di Mestre che negli ultimi anni sono stati trasformati per uso turistico. Solo nell’ultimo anno, annuncia un articolo della Nuova Venezia, risulta che siano stati aperti per uso turistico ben 2.692 nuovi appartamenti. Si conferma così la nuova vocazione di Mestre come “città dormitorio” per turisti che trovano già prenotati gli appartamenti e alberghi di Venezia o che ricercano prezzi più bassi (spesso anche della metà).
Il fenomeno è relativamente nuovo e va studiato e valutato con cura. Da una parte potrebbe contribuire a un arricchimento dell’economia della terraferma, sia attraverso gli affitti corrisposti sia attraverso varie forme d’indotto. D’altra parte, però, potrebbe provocare un innalzamento dei costi delle case e degli affitti per residenti, creando un fenomeno simile a quello dell’esodo dei veneziani. Inoltre verrebbe a variare la natura dei negozi di vicinato, già minacciati dai grandi centri commerciali. La vita locale potrebbe diventare più anonima, con abitanti sempre diversi e interessati solo a prendere il primo mezzo per la Venezia insulare. Tutti fenomeni che un’amministrazione attenta dovrebbe aver da tempo presentato all’attenzione degi abitanti e discusso con essi, preparando misure atte a regolare gli eventi. Invece siamo ancora di fronte a forme di sponteneismo economico, che produrranno cambiamenti sui quali sarà poi troppo tardi per intervenire. Trovate qui sotto l’articolo della Nuova Venezia di oggi 27 agosto.