La presidente nazionale di Italia Nostra, Antonella Caroli, il Consiglio Direttivo Nazionale, il presidente del…
Sembra che sul porto che dovrà ospitare le grandi navi da crociera la decisione sia ritornata ad essere molto problematica. La soluzione Canale Tresse Nuovo, sostenuta con energia da Brugnaro e poi anche da Costa, si allontana dall’orizzonte in favore di uno spostamento a Marghera, propugnato dell’ex assessore D’Agostino e dal deputato Pd Pier Paolo Baretta, oggi sottosegetario all’Economia (si veda qui sotto l’articolo sul Gazzettino). Meno favorita ma sempre in lizza è la soluzione Bocca di porto di Lido, nelle varie forme sostenute dall’ex deputato Cesare De Piccoli e da un gruppo ambientalista guidato dai docenti Iuav Stefano Boato e Andreina Zitelli. Nelle dichiarazioni più recenti il sindaco Brugnaro sembra disposto ad accettare la soluzione Marghera, per ragioni che non risultano ben chiare all’autore di queste righe.
L’unica soluzione veramente ragionevole, che tiene conto della natura fragile del territorio fisico e sociale e dell’eccesso di visitatori che già affligge la città, è quella di non ammettere per niente le grandi navi nel porto di Venezia. Ma questa soluzione, per quanto ovvia, è sostenuta soltanto da persone che sanno guardare un po’ più lontano degli effetti economici immediati. E’ stata sostenuta con ottima eloquenza da un recente intervento di Enrico Ricciardi, autore e storico veneziano, pubblicato sulla Nuova Venezia di due giorni or sono. Ve lo proponiamo per intero dopo i ritagli degli articoli che riferiscono le posizioni dei vari gruppi politici e imprenditoriali.
Cliccare qui per gli articoli sul Corriere del Veneto, sul Gazzettino e sulla Nuova Venezia.
E leggete qui sotto l’intervento di Enrico Ricciardi:
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Ritengo che la fattibilità del progetto navi da crociera” all’esterno” dell’imboccatura di porto di Lido abbia una valenza se creeremo un collegamento con una sub lagunare ( se tecnicamente fattibile senza rischi per la laguna) che colleghi da una parte l’aeroporto e dall’altra Venezia con questo eliminando la maggior parte del traffico acqueo di superficie .
Ma la progettualità dovrà interessare l’intera movimentazione del porto lasciando le petroliere al di fuori della laguna a scaricare da una isola artificiale attraverso una pipe line e le navi da carico ” alla rinfusa” e porta container nella zona di San Leonardo adeguatamente collegato alla rete stradale e ferroviaria e lungo il canale di Malamocco fino a Marghera