Riportiamo un'intervista a Lidia Fersuoch, presidente della sezione al tempo del restuaro del Fondaco…
Sembra coincidere molto da vicino con le proposte della nostra sezione il giudizio della Confartigianato di Venezia sull’attuale emergenza dovuta al turismo. Ecco dunque un altro segnale che quanto noi da tempo sosteniamo non va nella direzione di porre un freno all’economia locale ma al contrario ne favorisce lo sviluppo sia in senso di qualità sia in senso di quantità, permettendo il ritorno dell’artigianato locale, oggi soppiantato da un finto artigianato d’importazione che genera bancarelle e plateatici fortemente invasivi e spesso in regime d’evasione fiscale.
Anche la Confartigianato, come facciamo noi da alcuni anni, distingue tra turismo di pernottanti e di escursionisti e ritiene che prima di tutto su questi ultimi si debba esercitare un’opera di riduzione e controllo. Interessante il fatto che in un sondaggio tra gli artigiani iscritti alla Confederazione quasi l’80 per cento ritiene che la pressione turistica dei “giornalieri” sia eccessiva. E come dice Italia Nostra nel documento che illustra le sue proposte, anche gli artigiani ritengono che “maggiore informazione, tentativi di decentramento dei flussi, maggiori controlli siano tutti fattori positivi, ma non bastano. Bisogna affrontare il problema in modo più radicale, mettendo appunto un limite agli arrivi”. Esattamente quanto la nostra sezione va proponendo, suggerendo anche un modo semplice ed efficace per esercitare tale azione. Riportiamo qui sotto l’articolo della Nuova Venezia sui risultati del sondaggio con i commenti di Gianni De Checchi, segretario della Confartigianato di Venezia.