Un libro di Lidia Fersuoch, presidente della nostra sezione, è stato presentato ieri 28 ottobre presso la sala auditorium dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti. Si tratta di “Codex publicorum. Atlante”, edito dallo stesso Istituto, frutto di due decenni di ricerche storiche presso gli Archivi di Stato di Venezia.
Il libro, di 632 pagine in grande formato, raccoglie dagli Archivi la storia delle sentenze emesse dai giudici del “piovego” nei secoli dal nono al quattordicesimo, riproducendo una grandissima quantità di mappe locali anche di zone molto specifiche, con abbondanza di riferimenti ai nomi del tempo per ogni angolo di Laguna e per ogni momento della storia esaminata (mentre il professor D’Alpaos presentava il libro, sul grande schermo della sala di Palazzo Franchetti scorrevano con sorpresa e delizia del pubblico le riproduzioni delle antichissime mappe disegnate con cura nei secoli e conservate negli archivi veneziani). La sala era gremita di amici di Venezia, di Italia Nostra e dell’Istituto di Scienze, lettere ed Arti. Ecco qui sotto quanto si legge nella scheda del libro a cura dell’Istituto:
Parafrasando quel che scrive Temanza circa la pianta di Paolino da Venezia, si può dire che per i nostri contemporanei il Codex «da per sé, non è che un corpo senza spirito, ed una cisterna senz’acqua». L’ambiente lagunare che i giudici del piovego percorsero e descrissero con precise misurazioni, è animato da vivide presenze, storie, controversie e rivalità destinate a essere colte solo parzialmente senza la griglia idrotoponomastica che qui si offre. La restituzione dei territori oggetto delle dispute tra gli avogadori, i giudici del piovego, privati cittadini e monasteri veneziani consente di sostenere che tali sentenze non sarebbero state emesse senza il Brenta. Per questo, nel presente studio, tanto spazio ha il Fiume, quasi un vero protagonista, che giganteggia, decidendo le sorti di terre e acque nel margine di Laguna ove di volta in volta è condotto a sfociare. E con questo fiume, la «mala visina», l’«inimico che immediate va al cuor», i veneziani dovettero fare i conti per molti secoli. Ricostruirne la storia è anche un omaggio ai veneziani di un tempo, che tanto dovettero penare per salvare la Laguna.
Cliccare qui per il pieghevole dell’Istituto con le iniziative in occasione dell’anniversario dell’alluvione del 1966.
Questo articolo ha un commento
I commenti sono chiusi.
Un libro che farà epoca.
Complimenti a Lidia Fersuoch per i risultati straordinari che ci presenta.