Riportiamo un'intervista a Lidia Fersuoch, presidente della sezione al tempo del restuaro del Fondaco…
(Immagine dalla Nuova Venezia: un rendering dei futuri alberghi con garage alla Marittima). In una città governata dai portatori d’interessi economici fondati sul turismo, città in via di rapida trasformazione da centro abitato a complesso alberghiero, non serve ormai più avanzare proposte di “gestione dei flussi” o “incentivi alla residenza”. Di fronte a qualsiasi tentativo di frenare il veloce processo, la maggioranza dei consiglieri comunali sopporta forse ancora la parvenza di una democratica discussione ma aspetta solo il momento del voto per “fare quadrato” (espressione usata da Alberto Vitucci nell’articolo che riportiamo qui sotto) attorno ai progetti di espansione alberghiera. Questo è anche il destino atteso per il progetto di “garage” a Piazzale Roma: un garage che ben merita le virgolette, perché si tratta in realtà di ben due alberghi, un “centro d’accoglienza” e circa 2.300 posti macchina, sulla carta destinati in parte minoritaria ai residenti (mentre 250 saranno affidati a discrezione del Comune a “imprenditori che creano lavoro in città”, come riferisce il Corriere del Veneto). Resterà anche, scrive la Nuova Venezia, “la possibilità di realizzare una cubatura superiore destinata al ricettivo”. La nascita di un’economia alternativa o complementare al turismo non sembra proprio essere una priorità per la presente amministrazione. Facciamo intanto notare che i giornali di oggi 25 novembre sono andati in macchina prima della conclusione della seduta del consiglio comunale, che si protraeva nella serata; ma tanto tranquilla è l’attuale maggioranza (eletta, com’è noto, con i voti determminanti della terraferma) che i giornali potevano titolare prima del voto: “Via libera al progetto Marittima”.
Se quello spazio in posizione così strategica fosse stato destinato ad aziende produttive anziché ad alberghi, non si sarebbe fatto un primo passo per uscire dalla “monocultura”? Ma tanto avanzati siamo ormai sulla strada delle pigre rendite da turismo che solo formulare quell’ipotesi suona come un capriccio bislacco.