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(Immagine di Italia Nostra: barche da diporto in laguna dietro il Lazzaretto Nuovo). Da un articolo del Corriere del Veneto apprendiamo che sta per essere presentato ufficialmente alla cittadinanza il nuovo “Piano Morfologico per la laguna veneta”, una “bibbia di quello che andrebbe realizzato con i fondi di legge speciale”. L’articolo riferisce che “Il piano, che rivede il testo originale del 1990, è stato riscritto dal Corila e dal Consorzio Venezia Nuova”.
Il Corila (Consorzio Ricerche Lagunari, o più precisamente: Consorzio per il coordinamento delle ricerche inerenti al sistema lagunare di Venezia) è un’associazione senza fine di lucro, legalmente riconosciuta, che “promuove e coordina l’attività di ricerca, anche internazionale, avente come riferimento la laguna veneta”. Ne fanno parte tre università (Ca’ Foscari, Iuav, Padova), il Cnr e L’Istituto Nazionale di Oceanografia. Dal 2000 ne è presidente  l’ingegner Pierpaolo Campostrini (56 anni, laurea in Ingegneria elettronica). Le ricerche del Corila sulla laguna sono state in gran parte legate alla realizzazione del progetto Mose. Tale e’ il progetto Solve (Sistema Osservazione per la gestione adattativa della Laguna di Venezia), che dovrebbe studiare gli effetti del Mose sulla laguna dopo l’entrata in funzione delle paratie mobili (doveva esaurirsi nel 2016, ma forse dovrà essere prorogato dato che il Mose non è ancora in funzione). Recentemente Il Corila ha prodotto una ricerca sul progetto di canale Contorta (per il passaggio delle grandi navi da crociera), giungendo a una conclusione sostanzialmente positiva pur con l’indicazione di alcune “misure di mitigazione e di compensazione”.

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