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Adesso la riunione di Parigi con l’Unesco viene dichiarata un incontro “diplomatico, non operativo”. In questo modo forse Brugnaro tenta di mascherare la totale mancanza di provvedimenti in linea con quanto richiesto dall’Unesco a Istanbul nel luglio 2016. In realtà Brugnaro porta a Parigi solo “il dossier presentato la settimana scorsa a Roma” (citiamo dalla Nuova Venezia), che è una serie di progetti di “sviluppo” per il futuro, tra l’altro contrari a quanto la commissione dei siti Patrimonio dell’umanità aveva ritenuto necessario per non escludere Venezia dal suo patrocinio (così, per citare un esempio, l’escavo del canale Tresse per portare le navi a Marghera). Brugnaro porterà con sé il grande manager (ex presidente di Eni, di Telecom, della Biennale) Franco Bernabè, che però ha dovuto ammettere che “i progetti hanno bisogno di qualche definizione”. Ma difficilmente le parole e i titoli potranno prendere il posto dei provvedimenti concreti che l’Unesco aveva richiesto e che non ci sono stati.

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