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Si è tenuta ieri 2 febbraio nella sala di San Leonardo una riunione pubblica indetta dalla Municipalità di Venezia Murano Burano sullo scottante tema del moto ondoso nei rii e in Laguna. Scopo della riunione era raccogliere idee e proposte per il contenimento di un fenomeno che sta creando gravi danni non solo alla circolazione acquea ma alla stessa incolumità fisica di edifici e rive nonché a canali e barene lagunari. Tuttavia, paradossalmente, erano presenti e sono intervenuti quasi soltanto i rappresentanti dei gruppi che del moto ondoso sono i principali artefici: tassisti, trasportatori di merci, capitani dell’Actv. Perciò si è parlato molto di “alleggerire la pressione del traffico nei pressi degli approdi più importanti” (citiamo dall’articolo della Nuova Venezia), ma le vere cause del moto ondoso eccessivo (velocità dei taxi e del trasporto merci, eccesso di turisti da regolamentare, mancanza di una razionalità nella distribuzione delle merci, mancanza quasi totale di controlli nei limiti di velocità), non potevano essere affrontati con il dovuto rigore. Tra le poche proposte concrete la stampa cita quella di “ridurre il transito di gondole in prossimità del rio del Vin e del rio delle Prigioni” come se fossero le gondole a creare le situazioni di pericolo. Tra poco, temiamo, il transito nei canali potrebbe essere proibito alle barche a remi e alle piccole barche a motore dei privati come quello delle biciclette è proibito nelle autostrade. E già chi naviga nei canali su un sandolo o una sanpierota si sente spesso apostrofare come un intruso anacronistico. Perciò, benissimo ascoltare la voce degli “operatori”; ma suggeriamo ai consiglieri di municipalità, molto seriamente impegnati nel problema, di convocare le associazioni di cittadini e di abitanti dei vari canali (come il rio Novo, il rio di Noale e tanti altri) prima di proporre rimedi per un problema che si agita da decenni. E ricordiamo che nel 2000-2003 vi era già stato un “Commissario straordinario per la lotta al moto ondoso a Venezia e nella Laguna” (nella persona nientemeno che di Paolo Costa, allora anche sindaco della città), con i risultati che oggi ancora emergono con tanta urgenza.
Cliccare qui per l’articolo sul Gazzettino.
Trovate qui sotto l’articolo sulla Nuova Venezia.

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