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(Nell’immagine dalla Nuova Venezia: il ponte che unisce Venezia, in primo piano, con Mestre e la terraferma, sullo sfondo). Con un voto a larghissima maggioranza (sono usciti dall’aula i rappresentanti del Partito democratico) il Consiglio regionale ha approvato la legittimità del referendum sulla divisione del Comune di Venezia in due comuni distinti, Venezia e Mestre. A molti residenti, particolarmente della Venezia insulare, tale divisione amministrativa sembra l’ultima occasione per salvare la città dal destino di parco tematico per turisti. Riportiamo qui sotto alcuni articoli della Nuova Venezia, che danno notizia dell’avvenuta votazione, della soddisfazione dei comitati che lottano per la separazione e della contrarietà dell’attuale sindaco Luigi Brugnaro, eletto prevalentemente con i voti della terraferma e notoriamente opposto alla separazione stessa.  Nel partito democratico, come riferisce Enrico Tantucci nell’articolo che riportiamo qui sotto, la segretaria comunale del partito Maria Teresa Menotto si dichiara “assolutamente contraria” alla divisione,  mentre il deputato Davide Zoggia intende “lavorare perché sia permesso a tutti i cittadini di esprimersi”.  Fortemente contrario, o anzi addirittura “sdegnato”,  l’ex assessore Gianfranco Bettin, oggi presidente della Municipalità di Marghera.

Cliccare qui per l’articolo sul Gazzettino.

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