Pdl 244 - Presentazione delle richieste di emendamento di Legambiente, Italia Nostra e WWF
(Immagine dalla Nuova Venezia). La bella isola di Santa Cristina, dietro Burano e dietro Torcello, è da sempre meta di escursioni a remi, a vela al terzo, poi a motore, da parte dei veneziani. Un angolo tranquillissimo di natura veramente lagunare. Troppo bello e troppo lagunare per rimanere a lungo ignorato. Ecco infatti una grande compagnia alberghiera che se n’è accorta. Per 17 mila euro una coppia potrà dimorarci per tre giorni (più altri due in un altro albergo), disturbata solo dalla vista delle “pittoresche” vele colorate dei diportisti locali e da qualche indigeno che laggiù in fondo sta raccogliendo caparossoli o vongole filippine. L’articolo della Nuova Venezia che riportiamo ricostruisce concisamente ma efficacemente la secolare storia dell’isola. Speriamo soltanto che l’atmosfera incantata dell’insieme sia sufficiente per spingere i piloti di lance e taxi in servizio per l’albergo a moderare la velocità, a far quasi tacere i motori, a non emettere troppi fumi, a non far fuggire tutte le garzette (come sono fuggite dagli alberi in riva alle Vignole, dal Lazzaretto Nuovo, da Sant’Erasmo…).
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leggendo l’articolo il merito del recupero dell’isola viene dato agli Swarovski…non è proprio così-: l’isola venne letteralmente salvata e recuperata da un signore di Spinea. Per dare a Cesare quello che è di Cesare… in questo caso Enrico