Riportiamo un'intervista a Lidia Fersuoch, presidente della sezione al tempo del restuaro del Fondaco…
Apprendiamo – con sincero sgomento – che l’UNESCO rimanda la decisione su Venezia e la sua Laguna, attesa per luglio 2017 e in merito all’inserimento del Sito nella Danger List.
La relazione (pagg. 45 – 48) è pubblicata tra i documenti che verranno discussi a Cracovia nell’ambito della 41esima sessione del Comitato Patrimonio Mondiale.
Mentre siamo ancora in attesa di leggere – nero su bianco – le delibere comunali sul turismo e sullo stop ai nuovi alberghi e i provvedimenti ministeriali per il passaggio delle grandi navi in Laguna.
Complimenti per l’acutezza dell’analisi.
Perché “Venezia e la sua Laguna” 30 anni fa è stata iscritta nella Lista del Patrimonio Mondiale?
Perché soddisfaceva ben 6 criteri dei 10 richiesti, oltre a rappresentare un eccezionale valore universale*.
I) rappresentare un capolavoro del genio creativo dell’uomo;
Venezia è un’opera d’arte senza eguali. La città è costruita su 118 isolette e sembra galleggiare sulle acque della laguna dando forma ad un paesaggio indimenticabile la cui bellezza imponderabile ha ispirato Cataletto, Guardi, Turner e tanti altri pittori.
La Laguna di Venezia possiede inoltre una delle maggiori concentrazioni di capolavori al mondo: dalla cattedrale di Torcello alla Chiesa di Santa Maria della Salute, tutti i secoli di una straordinaria Età dell’Oro sono rappresentati da monumenti di eccezionale bellezza: San Marco, Palazzo Ducale, San Zanipolo e la Scuola di San Marco, i Frari e la Scuola di San Rocco, San Giorgio Maggiore e così via.
(Di queste Sette Meraviglie elencate, 30 milioni di noi in un anno vedono – se tutto va bene – solo le prime due)
II) mostrare un importante interscambio di valori umani, in un lungo arco temporale o all’interno di un’area culturale del mondo, sugli sviluppi nell’architettura, nella tecnologia, nelle arti monumentali, nella pianificazione urbana e nel disegno del paesaggio;
L’influenza di Venezia sullo sviluppo dell’architettura e delle arti monumentali è notevole: in primo luogo attraverso i “fondaci” o scali commerciali della Serenissima Repubblica posti lungo la costa dalmata, in Asia Minore e in Egitto, nelle isole del Mar Ionio, nel Peloponneso, a Creta e a Cipro, dove i monumenti sono stati chiaramente edificati sulla base dei modelli veneziani. Tuttavia, quando iniziò a perdere il proprio potere sui mari, Venezia esercitò la propria influenza in modo molto diverso, grazie ai suoi grandi pittori. Bellini e Giorgione, e poi Tiziano, Tintoretto, Veronese e Tiepolo cambiarono totalmente la percezione dello spazio, della luce e del colore, lasciando una chiara impronta sullo sviluppo della pittura e delle arti decorative in tutta Europa.
(I fondaci, come quello dei Tedeschi a Rialto?)
III) essere testimonianza unica o eccezionale di una tradizione culturale o di una civiltà vivente o scomparsa;
Con l’eccezionalità di un sito archeologico ancora animato di vita, Venezia stessa è la testimonianza del suo passato. La signora dei mari è un ponte tra l’Oriente e l’Occidente, fra l’Islam e la Cristianità e continua a vivere nelle migliaia di monumenti e vestigia di epoche passate.
(Quale vita? Non quella dei sempre meno residenti!)
IV) costituire un esempio straordinario di una tipologia edilizia, di un insieme architettonico o tecnologico, o di un paesaggio, che illustri uno o più importanti fasi nella storia umana;
Venezia possiede una serie ineguagliabile di complessi architettonici che ricordano l’apice dello splendore della Repubblica. Dai grandi monumenti, come Piazza San Marco e la Piazzetta (la Basilica, il Palazzo Ducale, la Biblioteca Marciana, il Museo Correr, le Procuratie Vecchie) alle residenze più modeste nelle calli e nei campi dei suoi sei sestieri, tra cui figurano le Scuole Grandi, gli ospedali delle Scuole e delle istituzioni di beneficenza o di mutuo soccorso del XIII secolo, Venezia presenta un completo abaco tipologico dell’architettura medievale, il cui eccezionale valore va di pari passo con il carattere straordinario di un ambiente urbano che si è dovuto adattare alle speciali esigenze del luogo.
(Le Procuratie Vecchie… e le Nuove? Collegate da un ponte ai Giardinetti Reali. Le Scuole Grandi, tra cui… la Misericordia.)
V) essere un esempio eccezionale di un insediamento umano tradizionale, dell’utilizzo di risorse territoriali o marine, rappresentativo di una cultura (o più culture), o dell’interazione dell’uomo con l’ambiente, soprattutto quando lo stesso è divenuto vulnerabile per effetto di trasformazioni irreversibili;
Nell’area mediterranea, la Laguna di Venezia rappresenta un esempio straordinario di habitat semi-lacustre reso vulnerabile da cambiamenti naturali e climatici irreversibili. In questo ecosistema interconnesso, in cui le barene (terreni fangosi ora sopra ora sotto il livello del mare) rivestono la stessa importanza delle isole, è necessario proteggere le abitazioni costruite sui pali, i villaggi di pescatori e le risaie tanto quanto i palazzi e le chiese.
(Cambiamenti naturali irreversibili. Ma anche umani, miopi e miseri: Canale dei Petroli, MOSE, ogni nuovo scavo possibile e immaginabile)
VI) essere direttamente o materialmente associati con avvenimenti o tradizioni viventi, idee o credenze, opere artistiche o letterarie, dotate di un significato universale eccezionale.
Venezia è il simbolo della lotta vittoriosa dell’uomo contro gli elementi e della sua capacità di dominare una natura ostile. La città è inoltre associata in modo diretto e tangibile alla storia dell’umanità. La “Regina dei Mari”, eroicamente abbarbicata alle sue isolette, ha esteso i propri orizzonti ben oltre la laguna, l’Adriatico e il Mediterraneo. E’ da Venezia che Marco Polo (1254-1324) partì alla ricerca della Cina, Annam, Tonkin, Sumatra, India e Persia. La sua tomba a San Lorenzo ricorda il ruolo dei mercanti veneziani nella scoperta del mondo, dopo gli Arabi, ma ben prima dei Portoghesi.
(Dopo il dominio sull’ostile, la conquistata armonia. Degenerata in abuso e spreco di risorse)
* Perché un bene sia considerato di eccezionale valore universale, deve anche soddisfare le condizioni di integrità e/o autenticità e deve essere dotato di un adeguato sistema di tutela e di gestione che ne garantisca la salvaguardia.
(Il nostro sistema è oggi adeguato?)
(Fonti: criteri generali e veneziani in particolare)
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Il 2 luglio si aprono i lavori del World Heritage Committee (il Comitato che dovrà pronunciarsi sulla risposta italiana alla risoluzione) ma, per quanto riguarda Venezia, sara’ una semplice formalita di rinviare tutto all’estate del 2019, vero?
Allora: conseguenza pratica – tutto rinviato all’estate del 2019, alla quarantatreesima sessione di quel Comitato che si riunisce soltanto una volta all’anno? I problemi di Venezia possono attendere l’estate del 2019? “Sindaco inconcludente e ministri compiacenti possono forse sperare di prendere in giro l’Unesco” (secondo il Gruppo 25 Aprile).
Un riassunto della situazione sarebbe apprezzata – prima della riunione/manifestazione cittadina del 8 luglio. (Inoltre, un dossier sempre aggiornato per la stampa/stampa estera sarebbe utile ma non esiste piu sul sito). Vi ringrazio del aiuto! Lisa Gerard-Sharp (giornalista inglese) http://www.lisagerardsharp.com