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Nella sala conferenze della Corte di Villa Errera il 20 Maggio si è svolto, con la partecipazione di un folto pubblico, l’incontro “Meno vincoli per i giardini storici di Mirano: una proposta da respingere” organizzato dai soci di Italia Nostra di Mirano della sezione di Venezia e che ha visto come relatori l’architetto Giuseppe Rallo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso e Adriano Marchini rappresentante dei soci di Mirano.

I Giardini Storici di Mirano, Villa Belvedere e Villa XXV Aprile, sono due importanti giardini romantici all’inglese che l’Amministrazione Comunale negli anni ’60 acquisì al Demanio pubblico per metterli a disposizione della collettività.

L’architetto Rallo, che negli anni ’90 ha diretto per la Soprintendenza il restauro delle Grotte e del Castelletto di Villa Belvedere, nel suo intervento ha evidenziato lo sviluppo del concetto di giardino che da un impianto geometrico della parte vegetale caratteristico del Settecento si è modificato, a partire dall’Inghilterra, nel cosiddetto giardino romantico ottocentesco.

Anche i giardini di Mirano sono giardini romantici ed in particolare nella seicentesca Villa Belvedere, a metà dell’Ottocento, l’allora proprietario Vincenzo Paolo Barzizza, ispirato dalle idee illuministiche e dagli ideali massonici, realizzò un complesso giardino con grotte, torre neogotica e finte rovine circondate dall’acqua secondo un modello diffuso nel Veneto dall’architetto Giuseppe Jappelli.
Venuto a mancare il Barzizza è venuta a mancare la cura ed il rispetto per queste importanti opere d’arte e anche il giardino ha subito il degrado di Villa Belvedere, trasformata nella seconda metà del Novecento in una falegnameria.
Dopo l’acquisizione pubblica, un accurato restauro illustrato dall’architetto Rallo aveva permesso il recupero dei manufatti e dell’impianto vegetale secondo il progetto ottocentesco riportando il giardino alle condizioni originali.
Come per altri casi purtroppo, la mancanza di quelle cure specialistiche, necessarie per un’opera d’arte viva come un giardino storico, ha riportato l’intero complesso ad una pericolosa condizione di trascuratezza che potrebbe comprometterne il mantenimento originale.

Nel suo intervento il rappresentante di Italia Nostra si è soffermato sulle caratteristiche dei Giardini Storici, beni monumentali sottoposti al Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio e definiti nelle loro caratteristiche dalla “Carta di Firenze” del 1981.
Le raccomandazioni presenti in questo documento vengono spesso trascurate dalle pubbliche amministrazioni che tendono a considerare questi beni come delle normali aree verdi urbane.

A Mirano, specialmente in occasioni del rinnovo delle cariche Amministrative, vengono presentate proposte per un uso senza limiti dei giardini storici per una fruizione che non tiene conto del loro valore storico monumentale.
Per Italia Nostra va decisamente respinta la possibilità di una frequentazione ed un uso che possa danneggiare la delicata struttura dei giardini, un patrimonio della collettività, che sono regolarmente fruibili gratuitamente per tutti i giorni dell’anno. Per attività ludiche, espositive o sportive sono a disposizione altre aree verdi nel territorio comunale.
E’ stata invece sottolineata la mancanza di attenzione da parte della Amministrazione per questi beni monumentali che richiederebbero il contributo di personale specializzato a cui affidare un progetto per la loro manutenzione e cura e la definizione di uno specifico regolamento d’uso. La loro gestione da parte delle Amministrazioni Comunali come normali aree verdi rischia di degradarli gravemente come si evidenzia nella parte sottoposta a restauro.

La trascuratezza dimostrata per questi due giardini si ripropone anche in altri due giardini storici pubblici, il parco di Villa Tessier in totale stato di abbandono e il Viale delle Rimembranze ridotto ad un banale parcheggio per autovetture.

Anche per loro cura e salvaguardia Italia Nostra chiede che l’Amministrazione Comunale si impegni attivamente.

 

(Nota a cura di Adriano Marchini)

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