skip to Main Content

Venezia, 26 ottobre 2017

Apprendiamo* con sgomento che il Gruppo misto ha presentato al ministro Delrio un progetto per spostare il terminal delle navi croceristiche presso Fusina, allargando e scavando un’area lagunare a ridosso del termine dei traghetti. Un ennesimo progetto per tenere le navi dentro la Laguna! Sono universalmente noti i gravi fenomeni erosivi prodotti dagli escavi di grandi canali di navigazione e dal traffico navale che vi si svolge. E si vuole continuare! Le previsioni del Dipartimento di idraulica dell’Università di Padova per la metà del secolo sono catastrofiche: il bacino centrale lagunare diventerà una enorme voragine con profondità incompatibili con una laguna. Il fenomeno del riscaldamento globale e del correlato eustatismo concorreranno ad aumentare drammaticamente il livello del mare, mettendo a repentaglio l’esistenza della Laguna, e qui si discute ancora di progetti che incrementano l’erosione!
La Laguna non è un bene a nostra disposizione che possiamo dissipare a piacimento secondo interessi contingenti, ma un patrimonio prezioso e collettivo che siamo chiamati, anche dalla Costituzione, a salvaguardare. Come previsto dal Piano Morfologico del 1992, ancora in attesa di attuazione. In accordo con esso, Italia Nostra e la Società Veneziana di Scienze Naturali hanno elaborato progetto di recupero e restauro ambientale e morfologico della Laguna che consentirebbe, con interventi limitati e sostenibili, il recupero e la riconversione delle grandi energie
prodotte dalle navi in elementi vivificanti l’intero sistema e in particolare la rete di canali naturali del bacino centrale, ora atrofizzati per la presenza del Canale dei Petroli. L’unica condizione è che il traffico navale commerciale, già sostenuto, non aumenti e che la lunghezza delle navi non superi i 240 metri.
Di azioni e progetti simili ha bisogno la Laguna, se vogliamo conservarla e tramandarla, non di altri escavi e grandi opere devastanti.

Lidia Fersuoch
presidente della sezione di Venezia di Italia Nostra

* (da questo articolo, pubblicato su La Nuova Venezia di ieri)

Back To Top