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Le considerazioni espresse dal Presidente della Regione Zaia sui tornelli posti all’arrivo in città sono condivisibili e peraltro espresse da molti a Venezia, seppur non intese da qualche politico, incantato dall’iniziativa di grande ricaduta mediatica ma vuota di contenuti.

Qualcosa a Venezia andava pur fatto dall’amministrazione comunale, dopo aver annunciato la necessità di conteggiare i turisti. Ma tutti ormai sanno che i turisti (come Italia Nostra sostiene sin dal 2011) superano i 30 milioni. Contarli è utile come il conteggio dei piccioni di Piazza San Marco in Totòtruffa. Basta aprire le finestre di casa per rendersi conto della situazione.

I tornelli poi, con il proposito che sta loro alla base di spalmare i visitatori in soprannumero in aree dove ancora alligna un residuo fastidioso di residenzialità (distruggendo anch’essa), è un’idea vecchia: l’assessore al turismo della giunta Orsoni aveva proposto di investire 300 mila euro in segnaletica smart per spalmare l’eccesso, spesa poi per fortuna cancellata dalla provvida indagine MoSE.

Il Presidente Zaia la pensa come noi, che da anni invochiamo la necessità di ridurre la pressione turistica e programmare e prenotare le visite a Venezia.

Ma anche in questa pur confortante ipotesi, ancora di là da venire seppur semplice a realizzarsi, resta comunque il problema dei problemi: l’accesso, dice Zaia, dev’essere garantito ai residenti, lavoratori e studenti e a tutti coloro che dormono a Venezia.

E appunto in questi ultimi anni i turisti che dormono a Venezia sono diventati un numero enorme. I posti letto in strutture alberghiere ed extra continuano ad aumentare. Pensiamo solo che nei prossimi mesi saranno pronti nuovi enormi ‘contenitori di turisti’ come l’ex Ca’ di Dio, l’ex Catasto, l’ex Adriatica navigazione, le ex fornaci vetrarie di Murano (tutto ex a Venezia!), i mega ostelli della stazione di Mestre, le isole vendute dallo Stato e dal Demanio: dopo San Clemente e Sacca Sessola, è la volta del faro Spignon, delle Grazie, di San Secondo, dell’idroscalo, poi ci venderanno anche San Giacomo in Paludo, Poveglia. Una corona di alberghi in Laguna e i veneziani privati per sempre delle loro isole, che da decenni reclamavano sperando in un riuso per la città.

E le case spariscono: negli ultimi cinque anni ci sono stati più di mille cambi di destinazione d’uso e si può dire che ogni due giorni una casa diventi albergo.

Una valanga di nuovi posti letto, nessuna idea, nessun progetto per Venezia, se non farla diventare una ex città.

Neppure basterebbe fermare i cambi di destinazioni d’uso, provvedimento ovviamente necessarissimo, ma ormai insufficiente.

Per evitare la fine che inesorabilmente ci attende, di nuovo Mont Saint-Michel, isola senza più abitanti, urgono interventi strutturali. Come sostenevano i commissari dell’Unesco – mandati in ispezione nell’ormai lontano 2015 – nel loro importante rapporto presto dimenticato dallo stesso Unesco, c’è bisogno di misure legislative e incentivi fiscali per riacquisire a destinazione residenziale le case diventate alloggi turistici.

Ma i veneziani sono troppo pochi e pesano troppo poco elettoralmente (in un comune che è il 15o in Italia per estensione, mentre ci sono ben 56 comuni con meno di 100 abitanti!) perché qualcuno pensi a loro seriamente.

(Nota ripresa da VeneziaToday di lunedì 7 e da La Nuova Venezia di martedì 8 maggio)

 

rassegna stampa

Venezia si prepara al pienone del 1 maggio: posizionati i tornelli anti calca, VeneziaToday del 27 aprile;

Venezia, al via i tornelli contro l’eccesso di turisti, Il Fatto Quotidiano del 28 aprile;

A Venezia arrivano i tornelli contro l’invasione dei turisti, La Stampa del 28 aprile;

A Venezia debutto “curioso” dei tornelli per regolare i flussi turistici, Il Sole 24 ore del 29 aprile;Tornelli per turisti a Venezia, ripristinato il varco rimosso dai centri sociali, la Repubblica del 29 aprile;

Tomaso Montanari, Venezia città negata, la Repubblica del 30 aprile (via emergenzacultura.org);

Barbel Schmidt, Tornelli e ritornelli veneziani, ytali.com 2 maggio;

Venezia: dopo i tornelli le reazioni di P. Daverio, J. Van Der Borg e… di L. Brugnaro, eddyburg.it 4 maggio.

 

 

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