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Come sicuramente avrete già appreso dalla stampa locale e/o nazionale, nel pomeriggio di lunedì scorso una grande nave da crociera in uscita dal Porto di Venezia si è fermata nel Canale della Giudecca, con i motori in avaria, ed è stata fatta rientrare grazie a tre rimorchiatori.

L’episodio ha riacceso, comprensibilmente, le polemiche sul transito di queste navi nella Laguna di Venezia.

(Dal Gazzettino e dal Corriere del Veneto di martedì 15 c. m.)

Accanto alle voci preoccupate e accorate di chi – come la presidente di questa Sezione di Italia Nostra – chiede da tempo l’allontanamento definitivo di questi mezzi di trasporto fuori scala e palesemente pericolosi per la tutela di Venezia e della sua Laguna, le affermazioni speranzose del Sindaco Brugnaro e del Presidente dell’Autorità Portuale Musolino.

Come riportato dal Gazzettino del 15 maggio, il primo avrebbe infatti dichiarato «Da anni sosteniamo che le navi non devono più passare per San Marco e la Giudecca, ma devono andare in Marittima per la bocca di porto di Malamocco passando per il Canale Vittorio Emanuele. Il Comitatone ha individuato questa come soluzione. Si faccia presto» e il secondo in sintonia «L’attenzione dimostrata ieri non diminuirà certamente quando, finalmente, grazie all’applicazione di quanto definito nel Comitatone del 7 novembre 2017 subiranno una decisa diminuzione, per numero, stazza e dimensione delle navi».
Posizioni ribadite in un articolo de La Nuova di ieri, a firma di Alberto Vitucci: Grandi navi a Venezia, è polemica. «Partiamo con Marghera»“.

Si insiste e si spera nel nuovo Governo, ahinoi.

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