Riportiamo un'intervista a Lidia Fersuoch, presidente della sezione al tempo del restuaro del Fondaco…
Il 15 Maggio scorso, nella sala a piano terra della Tesa 105 dell’Arsenale, si è tenuta una sessione del Consiglio di Municipalità di Venezia Murano Burano. A questo Consiglio, sono state invitate diverse associazioni, interessate alla tutela dei beni comuni della nostra città, fra le quali Italia Nostra.
Oggetto del Consiglio è stata la presentazione e successiva approvazione di una interrogazione avente per titolo “Quale presente e quale futuro dell’Arsenale di Venezia”, indirizzata al Sindaco e alla Giunta comunale di Venezia. E’ da notare come l’interrogazione al termine del dibattito sia stata approvata all’unanimità dai consiglieri di tutti i partiti; forse un segnale che per la tutela dei beni comuni si possa trovare un terreno condiviso.
Sull’Arsenale, che è passato in gran parte dal Demanio dello Stato al Comune, incidono diversi enti con diversi interessi, alcuni dei quali molto discutibili. L’ultimo ad esempio è quello che vorrebbe costruire un grande manufatto per la manutenzione delle paratoie Mose.
L’interrogazione, che si spera possa avere risposta nei tempi previsti, illustra la storia dei vari passaggi di proprietà, dei vincoli e delle concessioni in atto – compresa quella di durata trentennale, che durante la gestione commissariale è stata stipulata con l’ente Biennale.
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La riunione è stata molto partecipata ed è stata ribadita la contrarietà della cittadinanza a nuove costruzioni per non manomettere un patrimonio storico che da secoli ha una sua inconfondibile fisionomia ed una innegabile funzionalità.
Con questa interrogazione si chiede soprattutto una gestione unitaria dell’intero complesso, la possibilità di fruizione da parte della cittadinanza e la possibilità di passaggio da nord a sud e da est a ovest dell’Arsenale. Passaggi che sono a tutt’oggi interdetti.