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Riceviamo e pubblichiamo – con grande piacere – questa interessante riflessione di Paola Somma.

Venezia: BMW lungo il Canal Grande e multe ai bambini in monopattino

Nel 2011, quattro giovani veneti a bordo di una Polo grigia imboccarono il ponte di Calatrava, come fosse la rampa di un cavalcavia, e dopo aver percorso un pezzo di Strada Nuova parcheggiarono in campo San Geremia. Furono puniti con il divieto di ingresso a Venezia per tre anni. Il comune, inoltre, per impedire ai turisti ‘cafoni’ di ripetere l’impresa, collocò dei dissuasori di cemento ai piedi del ponte.

L’episodio torna alla mente in questi giorni, perché dal 25 novembre è in onda – in tv, cinema e digital – un video prodotto da BMW per il lancio di THE 8, la nuova vettura che «sfila elegante lungo i canali, rispecchiandosi nel genio architettonico e artistico della città con la quale condivide un passato iconico e una spinta all’innovazione continua».

https://www.bmw.it/it/gamma/serie-8/coupe/2018/venezia-in-sintesi.html

La campagna pubblicitaria è parte di un accordo che BMW ha siglato con il comune di Venezia e che è stato annunciato con una conferenza stampa il 19 novembre. In quell’occasione Sergio Solero, amministratore delegato di BMW Italia, ha spiegato perché hanno ‘scelto’ Venezia: «abbiamo cercato un’ambientazione che fosse contemporaneamente sorprendente e immediatamente riconoscibile per un’audience internazionale … la scelta di Venezia per ambientare alcune delle attività destinate ai più prestigiosi tra i modelli BMW è frutto della ricerca di luoghi che possano evocare immediatamente valori di esclusività, ricercatezza ed unicità che accomunano il nostro brand e la città di Venezia».

Tali parole sono state molto apprezzate dal vicesindaco Luciana Colle, che ha dichiarato: «con BMW abbiamo iniziato un sodalizio del quale siamo contenti e che ci auguriamo possa durare a lungo, in un’ottica di compartecipazione tra pubblico e privato … la città di Venezia è un palcoscenico ideale per eventi di una certa caratura».

Non è la prima volta che ‘la città senza automobili’ serve da sfondo/parcheggio per campagne promozionali di produttori di automobili. E’ la prima volta, però, che sono state collocate infrastrutture sulle vie d’acqua per consentire il movimento dei veicoli. Non a caso, il rappresentante di BMW si è profuso in ringraziamenti per «il supporto offerto dalle autorità di Venezia, che ci hanno consentito di effettuare le riprese senza alcun problema … per la prima volta nella storia della città, ci hanno permesso di realizzare una struttura di chiatte galleggianti che consentisse a un’automobile di muoversi avendo sullo sfondo il celebre centro storico della città … con i suoi splendidi palazzi, il ponte di Rialto e il Canal Grande».

Esaltare la trasgressione come status symbol è uno dei cardini delle campagne pubblicitarie di BMW, i cui «modelli del segmento performance di lusso hanno come riferimento lo stile di vita di un target che vuole andare oltre i limiti». Nel caso dello spot girato a Venezia, tale filosofia si traduce nel racconto di «un sogno che sembrava impossibile e invece si realizza», cioè la storia di un bambino veneziano, «appassionato di auto, che vorrebbe un giorno poter guidare nella sua città». Partirà, ma una volta diventato «un adulto di successo», tornerà per realizzare il suo sogno a bordo di una BMW serie 8.

Sarebbe interessante sapere qual è il valore di mercato al quale il comune di Venezia ha ceduto la città per una simile campagna pubblicitaria, ma i termini finanziari della partnership non sono reperibili nel sito web del comune, dove pure c’è un link denominato “trasparenza”. Per BMW, comunque, che ha già preannunciato che Venezia farà nuovamente da palcoscenico per la presentazione delle altre «declinazioni di THE 8», una Cabrio e una Gran Coupé, si tratta verosimilmente di un enorme affare, che comprende anche l’utilizzo di edifici monumentali. Il lancio della nuova vettura è avvenuto, a fine settembre, con un «elegante evento nell’impareggiabile scenario dell’Arsenale», e altre location saranno disponibili dove offrire «ai propri clienti esperienze di pregio durante il carnevale, la festa del Redentore e la regata storica».

In cambio, BMW ha dichiarato di avere donato del denaro per restaurare i portoni di legno di Palazzo Ducale e sponsorizzerà il Padiglione Italia alla Biennale.

Di fronte a tali modesti benefici, qual è il danno per la città far circolare il messaggio che a Venezia se hai soldi per comprare una BMW puoi fare quello che vuoi? Il quesito non sembra interessare l’amministrazione comunale, il cui unico obiettivo, come ha detto la vicesindaco, è «rilanciare l’immagine di Venezia attraverso collaborazioni con i marchi di prestigio». Un messaggio che è stato recepito e divulgato dalla stampa con toni di ossequiosa ammirazione: una partnership «all’insegna di esclusività e raffinatezza», «due eccellenze per una partnership elegantissima», «l’accordo rilancia Venezia come città esclusiva e sinonimo di lusso».

Il 21 novembre, mentre fra BMW e Venezia «scoccava il colpo di fulmine … l’eclatante bellezza della città dei dogi ha fatto da sfondo al primo spot girato da BMW in laguna», il papà di un bambino di 4 anni in monopattino è stato multato dalla polizia municipale perché colpevole di aver consentito a un minore di condurre «un acceleratore di velocità in prossimità della Piazzetta dei Leoncini».

Speriamo che la lezione gli serva per insegnare a suo figlio come diventare un ‘adulto di successo’ e poter così circolare a Venezia con una BMW.

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