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Il 17 ottobre 2020 si è svolta la conferenza stampa congiunta delle associazioni CAAL (Comitato Ambientalista Altro Lido), Estuario Nostro, Venezia Cambia e Italia Nostra-Venezia, riguardo l’istituzione della nuova Autorità per la Laguna di Venezia.

Queste le nostre considerazioni:

 

Come è stato elaborato il testo di legge
  • E’ mancata la consultazione della città e delle istituzioni locali.
  •  Si riscontra l’assenza dei partiti e generalmente delle forze impegnate nella campagna elettorale.
  • I passaggi parlamentari sono risultati opachi (blindatura della conversione in legge del decreto) con poche eccezioni (senatrice Orietta Vanin) anche riguardo ai rapporti interni nelle forze di governo.
  • L’ALV è stata inserita scorrettamente in un decreto economico emergenziale.
Positività Finalmente esiste una legge che si attendeva da anni nonostante le criticità; nel passaggio parlamentare sono stati introdotti grazie al contributo di quattro esperti e delle associazioni ambientaliste:

  • un ruolo per il Ministero dell’Ambiente;
  • la considerazione per le Direttive Acque, Alluvioni, Uccelli e Habitat;
  • la considerazione del progetto di recupero morfologico della laguna;
  • la considerazione dei piani di gestione delle aree speciali di conservazione della laguna;
  • il compito di attuare le misure previste nei piani di gestione delle acque e del rischio alluvioni redatte dall’Autorità di Bacino Alpi Orientali;
  • il riconoscimento del Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente;
  •  la presenza nel Comitato Consultivo anche del Segretario generale dell’Autorità di Bacino Alpi Orientali.

Nel passaggio parlamentare sono state stralciate:

  • le competenze dell’ALV per i rii interni cittadini e delle isole.
Criticità Non sono stati accolti emendamenti per:

  • incaricare ALV delle funzioni di segreteria tecnica per la gestione del Sito Unesco;
  • precisare che il deposito GPL di Chioggia non è un impianto di stoccaggio di interesse nazionale, ma un deposito commerciale;
  • togliere competenze sull’edilizia demaniale che ben potevano restare in capo al Provveditorato alle Opere Pubbliche.
Sviluppi ulteriori necessari
  • Urge un testo unico aggiornato della Legge Speciale per Venezia.
  • Il nuovo protocollo fanghi è stato demandato a disposizioni e parametri tecnici di riferimento che dovranno essere assunti con provvedimento interministeriale previa intesa con la Regione Veneto. Le singole autorizzazioni saranno rilasciate previa VIncA e previo parere di un’apposita commissione tecnica. Non è chiaro però quali siano le “aree di mare ubicate all’interno del contermine lagunare” nelle quali potrebbero essere depositati i fanghi ricavati dall’escavo dei fondali [dei canali].
Attenzioni necessarie
  • La nomina del Presidente deve garantire altissime competenze sulle complessive tematiche lagunari, esperienze ed indipendenza.
  •  Il personale dell’ALV deve avere competenze anche su tutte le problematiche ambientali e non solo sulla gestione del Mose.
  • Le risorse e gli interventi per il riequilibrio e riqualificazione della Laguna di Venezia devono essere garantiti e gestiti separatamente per evitare che i finanziamenti siano destinati solo alla gestione del Mose.
  • Le tutele dei comuni della gronda, delle città di Venezia e Chioggia, delle isole e della laguna non vanno subordinati al Porto.
  • Niente ulteriori scavi dei canali portuali e allargamento della conca di navigazione per navi più grandi, ma progettare terminal sperimentali e modulari in mare.
  • Ripresa dei rialzi e delle difese ad insula delle zone più basse sotto i 110 cm slmm con precedenza all’insula marciana.
  • Garanzia delle risorse finanziarie.
Prospettive Restano da risolvere, con coinvolgimento e consultazione della città e con dibattito pubblico, in particolare:

  • il problema del governo del territorio complesso (essendo rimasto nullo in pratica il ruolo della città metropolitana);
  • l’inaridito flusso dei finanziamenti della legislazione speciale per la rivitalizzazione socio-economica;
  • l’aggravata mono-dimensione turistica poi messa in crisi dalla pandemia;
  • l’esodo degli abitanti e delle attività da superare con una nuova strategia per il ripopolamento.

La notizia sulla stampa locale:

 

l’articolo completo sul sito del Gazzettino

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