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Venezia, 12 gennaio 2021

prot. n. 2 /2021

In relazione alla presentazione del ricorso da alcuni comitati contro il progetto del nuovo inceneritore a Fusina, vorremmo porre in rilievo che l’approvazione di una linea di inceneritori dimostra ancora una volta l’arretratezza della politica e delle istituzioni pubbliche in merito al trattamento dei rifiuti.

Anche se recentemente sembra si aprano degli spiragli per riconsiderare tale decisione, e per sottoporre il progetto a (necessaria) VIA nazionale, non possiamo che ribadire quanto la scelta di investire sull’incenerimento sia sbagliata, contraria alla direzione di marcia indicata dalla Comunità Europea in tema di economia circolare e di politiche di contrasto ai cambiamenti climatici. La comunità Europea, infatti, punta all’azzeramento totale delle emissioni nocive, possibile anche nel caso dei rifiuti, con il riutilizzo totale degli stessi.

Nel nostro comune la qualità dell’aria è scadente. Decine di volte all’anno vengono superati i limiti delle polveri sottili PM10 (limiti che, come ammesso dalla comunità europea, sono già un compromesso tra quanto prevedrebbe l’Organizzazione mondiale della sanità e le esigenze economico produttive), e degli ossidi di azoto, mentre l’ozono in estate spesso supera i limiti giornalieri.

Se l’impianto venisse realizzato, i cittadini pagherebbero per veder aumentare il grado di inquinamento dell’aria, con ricadute negative per la propria salute, specialmente per le fasce più a rischio quali bambini e anziani.

L’idea di risolvere il problema dell’accumulo di rifiuti tramite la loro valorizzazione energetica è obsoleta e non ha futuro; sicuramente presenta ricadute positive per chi la gestisce, con guadagni immediati e senza grandi prospettive di innovazione.

È assurdo che si scelga questa strada proprio in Veneto dove, con qualche sforzo in più, si potrebbe davvero arrivare alla chiusura del ciclo dei rifiuti e riciclare al 100% i rifiuti urbani: nella nostra regione ci sono dei comuni che arrivano ormai oltre l’80%. Come ci insegna l’Europa, i rifiuti potrebbero invece costituire una risorsa a tutti gli effetti se gestiti in maniera corretta.

Sarebbe interessante anche conoscere i progetti europei sul riutilizzo compatibile dei rifiuti a cui Veritas partecipa e quali investimenti sta facendo per l’innovazione di processi di gestione e riciclo degli stessi, non per mero business, ma per il benessere della comunità da cui viene finanziata.

Con i fondi Next Generation EU  la comunità europea sta stanziando miliardi di euro per il nostro futuro e … Venezia – simbolo ormai mondiale delle criticità ambientali, e – come sostiene il ministro dell’economia – “simbolo anche dello sviluppo sostenibile” e della “transizione green” – invece brucia risorse.

 

 

 

Il Consiglio Direttivo di Italia Nostra sezione di Venezia

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