Riportiamo un'intervista a Lidia Fersuoch, presidente della sezione al tempo del restuaro del Fondaco…
In questi giorni un emendamento della Lega al DL Cultura in discussione in Commissione ispirato al cosiddetto “salva Milano” darebbe ai sindaci l’ultima parola sulla tutela del patrimonio e sul paesaggio in genere! Moltissime pratiche edilizie ed urbanistiche finirebbero per essere valutate “discrezionalmente” a seconda delle amministrazioni locali e non più “esaminate e controllate” da un organo sovraordinato e distaccato quale appunto sono le Soprintendenze.
Altresì in una nota diffusa dalla segreteria del Presidente della Regione Veneto si parla esplicitamente di ridimensionare il carattere “vincolante” dei pareri Ministeriali “… per garantire un percorso ancor più vicino, compatibile con le esigenze degli Enti Locali, dei cittadini e delle imprese”.
Si parla in altre parole di “pareri obbligatori ma non vincolanti”, perché si dice che in alcuni casi l’applicazione delle norme risulti eccessivamente restrittiva o talvolta persino discrezionale!
Italia Nostra Consiglio Regionale del Veneto è fermamente contraria!
Tutto si agita attorno ad importati investimenti per le realizzazioni di centri commerciali, capannoni per la grande distribuzione e per la logistica, oltre naturalmente a grandi speculazioni edilizie e indiscriminate che investono il territorio agricolo quanto quello montano: insomma nessun rispetto per la storia, per l’ambiente e il territorio che ci circonda!
Si vorrebbe dare mano libera al partito del cemento.
La stessa necessità di fonti energetiche alternative non può fermare il dovere di tutelare e pianificare un territorio fragile e ricco di presenze culturali ambientali e naturali irripetibili come il nostro paese.
In un fragile paese dove la prevenzione sismica a quella idrogeologica sembrano dimenticati, c’è necessità di studi sistematici per interventi preventivi rispettosi di tecniche e materiali, come Piani Urbanistici Generali, Regolatori e Attuativi, Paesistici e Paesaggistici, di Bacino e Forestali, con norme e localizzazioni cogenti, con Uffici pubblici dotati delle necessarie competenze e in collaborazione fra loro.
Invece non è stato ancora redatto il Piano Paesaggistico previsto dalla legge del 2004 e al quale la Regione sta lavorando dal 2008 (!!!).
Si dovrebbe necessariamente parlare di restituzione e cura del territorio, di conoscenza e conservazione delle aree agricole, delle aree montane e delle loro colture. In Veneto ci sono 250 milioni di mc di capannoni di cui quasi la metà vuoti (la provincia di Treviso è prima in Italia!), e per questo bisogna insistere sul consumo di suolo “0” anzi “sotto 0” . Nelle Dolomiti bellunesi tanti sono i progetti in corso di realizzazione che dimostrano da parte delle amministrazioni pubbliche una totale assenza di lungimiranza e di rispetto dei limiti imposti dalla natura: dai nuovi bacini per l’innevamento artificiale, ai nuovi impianti funiviari, alle nuove piste da sci, ai grandi complessi alberghieri e rersidenziali.
Tantissime pratiche edilizie presentate e soggette al “parere vincolante” su fabbricati ed aree oggetto di tutela paesaggistica (comprese nei vincoli cosiddetti “ope legis” di cui all’art. 142 del DLgs 42/2004, meglio conosciuto come “Codice dei beni culturali e del Paesaggio”) avrebbero invece un “parere annacquato” sotto diretto impulso legislativo degli enti locali: un pericoloso precedente che rischia di compromettere la pianificazione urbanistica delle nostre città!
Le Soprintendenze sono un presidio fondamentale per garantire la tutela del paesaggio per uno sviluppo rispettoso della storia e dell’identità dei territori.
Le Soprintendenze vanno aiutate e sostenute nel difficile ruolo di controllo e di tutela affidatele soprattutto nella pianificazione urbanistica e paesaggistica delle Regioni come previsto dall’art. 9 della nostra Costituzione.
Italia Nostra sta dalla parte delle Soprintendenze!
ITALIA NOSTRA
Consiglio Regionale del Veneto