Naturalmente il principe dei trasporti pubblici a Venezia è il vaporetto, che i veneziani distinguono dal “motoscafo” e che non chiamano assolutamente mai “traghetto”, parola riservata al passaggio da un lato di un canale a quello opposto, come avviene ancora in alcuni punti del Canal Grande a mezzo di speciali gondole più grandi di quelle standard usate per il “giro in gondola”.
Il costo di un biglietto di corsa semplice, valido per un’ora, è forse quello più caro al mondo per un mezzo di trasporto urbano: 6,50 euro (1,10 per i residenti, che si devono munire di un’apposita tessera detta “carta Venezia”). Ma vi sono sconti sostanziosi per “pass” validi una, due o più giornate. Trovate tutti i prezzi sul sito Veneziaunica, dove potete anche acquistare i pass online con un ulteriore sconto.
L’acquisto online è altamente consigliabile per evitare code anche lunghissime che si formano alla biglietterie dei pontili di partenza.
Per i percorsi delle varie linee, consigliamo di aprire il sito dell’azienda dei trasporti (ACTV) a questo indirizzo, augurandovi poi buona fortuna perché la mappa sembra studiata apposta per rendere quanto più intricata possibile la lettura di un sistema in sé molto semplice.
Una parola di caveat sembra qui necessaria, specialmente per le persone anziane. Il viaggio nei vaporetti, potenzialmente i più gradevoli mezzi di trasporto al mondo, può diventare un’esperienza da incubo durante la stagione turistica (ossia, al giorno d’oggi, quasi tutto l’anno, salvo nelle ore notturne e di primo mattino, quando i turisti “escursionisti” non sono ancora arrivati. Il sistema funziona bene per i 60.000 abitanti della città ma non può gestire i 100.000 e più che si aggiungono durante la giornata e che percorrono tutti gli stessi tragitti (Canal Grande, Venezia-Murano, Venezia-Lido). Essi sono inoltre determinati a conquistarsi un posto accanto al passaggio di entrata-uscita (che è unico), ostruendolo con i loro corpi, i loro zaini, le loro valige. I veneziani non hanno ancora saputo trovare un modo di gestire i trasporti pubblici in funzione dei passeggeri reali. Ci si può consolare pensando che l’ACTV è una delle poche compagnie municipalizzate che ha i bilanci in pareggio.